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Empoli, Caprile: “È stato difficile affrontare l’infortunio. Ecco il mio obiettivo”

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Le parole del calciatore dei toscani in prestito dal Napoli
Giovanni Montuori

Elia Caprile, portiere dell'Empoli in prestito dal Napoli, ha parlato a Radio Serie A della sua stagione, del suo futuro e dei suoi obiettivi.

Caprile sulla sua stagione

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"Ho aspettato un po', ora è arrivata l'occasione giusta e spero di sfruttarla per mantenere il posto. È difficile rimanere fuori, non essere chiamato in causa ti condiziona anche nella vita extra-campo. Ho cercato di vivere tutto al meglio, trovando anche altri stimoli oltre al calcio. La mia fidanzata mi ha aiutato tanto, così come il mio cane. Mi hanno aiutato a trovare un equilibrio, mi ha aiutato ad apprezzare le piccole cose. Io ho vissuto da solo, e posso dire che da calciatore tante cose puoi soffrirle di più perché non hai nessuno con cui poterti confrontare. Altre passioni? Leggo molto, suono pianoforte e seguo l'NBA. Fondamentali tecnici su cui poter migliorare? A 22 anni bisogna lavorare ancora su tutto. Quest'anno, avendo cambiato 3 staff, mi sto abituando ad assimilare in fretta le diverse richieste da allenatore ad allenatore.


Nei giorni scorsi ha incontrato Buffon. Che cosa ha provato?

"Incontrarlo è stato incredibile. Per me è un idolo, avere avuto l'occasione di parlargli per 10 minuti è stata un'opportunità incredibile".

Quali sono gli step che intende fare in carriera?

"Io ho sempre preferito fare un passo alla volta, senza bruciare le tappe. Ho fatto un percorso atipico per un ragazzo italiano: sono passato dal Chievo al Leeds United. Poi, per una serie di esigenze personali, sono tornato in Italia, alla Pro Patria. Sono poi passato dal Bari e questo mi ha permesso di arrivare in Serie A, grazie sia al Napoli sia all'Empoli. , in particolare, è stato l'anno più bello della mia vita, ho trovato persone vere con cui ho creato un legame che durerà per sempre. Nazionale? È un sogno. Io ho avuto l'opportunità di vestirla l'anno scorso, è stata un'esperienza indimenticabile, qualcosa che ti porti dietro per tutta la vita".

Cosa pensa del suo procuratore, Graziano Battistini?

"Ci siamo conosciuti quando avevo 16 anni. Abbiamo iniziato un percorso insieme, gli ho dato fiducia e se l'è guadagnata. Per me è come un fratello maggiore. In più, era un portiere: mi può dare consigli anche di campo e questo è di grande aiuto per la mia crescita"

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