“E’ un po’ il dilemma del calcio italiano. Visti gli ultimi anni, anche della nostra Nazionale, se ne sta parlando tanto. Ci sono giocatori che, per tanti motivi, vengono preferiti per far spazio ad altri, pur essendo meritevoli. Arrivano in ritardo, a differenza degli altri campionati dove i 2005 giocano tranquillamente. A volte, anche la pressione sull’allenatore è molto alta. È un discorso ampio, ma è certo che, ad oggi, a 24 anni dovresti già essere un calciatore pronto. Nel percorso di un calciatore a fare la differenza è anche il tipo di allenatori o dirigenti che ti guidano. È il contesto ad essere determinante”.
Se fosse stato il tecnico del Napoli, si sarebbe opposto alla cessione di Osimhen o avrebbe ritenuto che con i soldi della cessione si sarebbe potuto costruire un Napoli competitivo?
“Sicuramente perdi un top player. Se, però, Conte ha avallato la cessione è perché c’erano accordi imprescindibili. Il Napoli potrà contare su un gruzzoletto che consentirebbe di trovare un adeguato sostituto. Sono sicuro, d’altronde, che il mister punterà anche allo scudetto e, per questo, cercherà una punta che possa garantire certezze”.
Potrebbe essere importante garantire ad Antonio Conte i nuovi acquisti nel minor tempo possibile?
“Tutti noi vorremmo avere la squadra già pronta. Oggi, tante volte le squadre vengono completate a pochi giorni dall’inizio del campionato, ma i giocatori vanno allenati. La fortuna è essere lungimiranti, aver già lavorato prima. È importane soprattutto per il calcio di Conte, ben codificato e dove tutti sanno cosa fare”.
Quanto può spostare gli equilibri Lukaku? Con lui il Napoli sarebbe da scudetto?
“Se sta ancora bene, Conte lo prende. Il mister non punterebbe su un giocatore che non è più quello di una volta. Sa che può metterlo a posto con le sue metodologie di lavoro. È un attaccante che, specialmente nel nostro campionato, può spostare gli equilibri”.
Se dovesse uscire Osimhen, ci sarebbe un veto sulla cessione di Kvaratskhelia?
“Sarebbe una perdita importante. Sarebbe necessario rimpiazzarlo con un giocatore importante. Non è questo che spaventa Conte. È un allenatore talmente bravo ad incidere nel breve periodo che, pur essendo una perdita importante, riuscirebbe a plasmare calciatori che possano essere dei soldatini”.
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