Venerdì alle 18.30 Napoli-Como. Il Como molto forte con qualche talento come Nico Paz e il grande ex, Pepe Reina. Insomma una squadra da temere?
“E’ una squadra che è partita male, perché Fabregas forse non conosceva la serie A. L’anno scorso, in serie B, aveva una squadra fuori concorso: un pò come quando la Juve retrocesse in serie B. Praticamente c’era da vincere a mani basse con quella squadra. Forse all’inizio ha capito di non avere la squadra più forte ed è partito un pò male come atteggiamento. Poi, è stato intelligente quale bravo allenatore, a capire la realtà di dove si trova. Adesso ha trovato le contromisure per un Como più equilibrato. Proprio per questo non sarà una partita scontata per il Napoli. Ma non dimentichiamo che adesso il Napoli ha entusiasmo. Le squadre di Conte quando prendono l’entusiasmo…trascinati anche dal grande pubblico di Napoli. E’ davvero dura giocare contro il Napoli oggi!”
Da allenatore ti chiedo: Conte fa pretattica. Fa il pompiere: spegne gli entusiasmi almeno dello spogliatoio. E’ giusto così per lo spogliatoio, ma lui, in cuor suo, è consapevole di avere una squadra da Scudetto, secondo te?
“Secondo me Conte non è venuto a Napoli per partecipare! Era consapevole che il Napoli non avrebbe fatto le Coppe. E questo, come ho sempre detto, poteva essere l’antagonista all’Inter. E lui lo sapeva. Magari all’inizio è venuto qualche dubbio a tutti. Anche a lui. Soprattutto per il fatto che la squadra non era completa. Lui è uno che vede crescere le sue creature. Probabilmente ha capito che se spinge può arrivare fino in fondo. Poi non so se alla fine vincerà lo Scudetto. Ma per me, Conte, e l’ho sempre detto e torno a ribadirlo, è l’allenatore che incide più di tutti nel breve periodo. Il Napoli lotterà fino alla fine per lo Scudetto. Ma lui fa bene a fare il pompiere, ci sta! Lo fanno tutti. Lo fa anche l’Inter, figuriamoci se non può farlo il Napoli. Però il pensiero c’è. Perché l’allenatore non gioca per partecipare. Lui gioca per vincere!”
A proposito di Inter: i nerazzurri stanno incassando tanti gol, ben 7. La difesa non è del tutto equilibrata. Cosa ci aspettiamo?
“Inter è normale. Magari non si può dire che sia appagata. O magari pensava di non avere rivali anche quest’anno. Invece le antagoniste, quest’anno ci sono. Siamo agli inizi. Sono convinto che l’Inter riprenderà il cammino e anche in maniera imponente. Anche perché ha un bravo allenatore. In Champions farà la sua parte. Il Milan è quella squadra che fa parte della cultura italiana: si vuole tutto e subito. Ha un allenatore nuovo a cui va dato il tempo. Non è facile andare in un posto, trovare un ambiente nuovo e avere tutto e subito. E’ un pò il malessere che ci portiamo dalla nostra cultura. C’è bisogno di cambiarla. Anche il Milan se l’allenatore trova i giusti accorgimenti potrà tornare a dire la sua.”
Le nuove formule delle Coppe Europee, queste leghe tutti contro tutti, l’aggiunta di un’altra competizione per le Nazionali, la Confederations Cup, è il sintomo del giocare troppo che, a lungo andare, provoca i tanti infortuni che si riscontrano negli ultimi tempi?
“Sicuramente più sono le partite, meno tempo hai per allenarti, più sei soggetto ad infortuni. Senza ombra di dubbio. D’altro canto secondo me, si va verso questo calcio più ampliato, più europeizzato…anzi non saprei neanche come definirlo. Si è sempre parlato, come quando si polemizzò perché si disse di far fare la Champions solo alle migliori. In questo modo qua si tenta di coinvolgere un pò tutti, aumentando le partite fuori Nazione. A me piace come formula. Ma bisogna sempre tenere in conto, più hai infortuni. Perché più giochi, meno tempo hai di recuperare, più vai soggetto ad infortuni.”
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