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interviste

Condò: “Italia imbarazzante. Ecco perché Spalletti ha insistito tanto con Di Lorenzo”

Napoli Genoa
Le dichiarazioni del giornalista
Filippo Maddaloni

Paolo Condò, giornalista, ha commentato l'impietosa prestazione dell'Italia a Euro2024 nel suo ultimo editoriale per la Repubblica. Di seguito le sue parole.

Condò: "Spalletti unico a capire Di Lorenzo. Italia-Svizzera gara impietosa"

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"Spalletti è un uomo complesso che ti arriva col tempo e la quotidianità, è la goccia che scava la pietra come dimostra una carriera in cui è sempre andato in crescendo, fino al capolavoro di Napoli. La pervicacia con la quale ha proposto il povero Di Lorenzo nasce dal fatto che era l’unico che lo capiva compiutamente; la battuta sul “figlio” era una battuta, gli si è ritorta contro e amen, ma è chiaro che a un certo punto gli sono mancati gli ancoraggi, ed è andato a cercarli dove poteva trovarli. Nel suo capitano di Napolie nei debuttanti, da Calafiori a Fagioli, sul quale occorrerebbe mettersi d’accordo. La squalifica è stata scontata: possiamo considerare pagato il suo debito — da settembre il discorso varrà anche per Tonali — o lo stigma dovrà accompagnarlo per sempre? Non è stata soltanto l’eliminazione con la Svizzera, andando a memoria la peggiore prestazione azzurra degli ultimi 25 anni. È stato l’intero Europeo nel quale “gli eroi e i giganti” sono andati sotto quattro volte su quattro, nel quale la Spagna ci ha risparmiato una goleada, nel quale il miracolo di Zaccagni al 98’ ci ha evitato — senza farci un piacere — l’uscita ai gironi. Nel quale gli azzurri sabato hanno atteso il fischio finale di Marciniak come una liberazione, perché non vedevano l’ora di uscire da quell’incubo. Di tornare a casa. E quindi resti pure Spalletti, non arretriamo di un metro nella considerazione delle sue qualità da allenatore: ma ci aggiunga l’umiltà e il senso della misura che ogni bravo ct deve usare visto il poco tempo a disposizione. Se poi la commissione di esperti dei club citata da Gravina (Marotta, Giuntoli, Sartori e altri) sarà capace, volando alto per una volta, di accorciare il salto che c’è fra le Primavera e le prime squadre, il grandissimo lavoro del coordinatore delle giovanili azzurre Maurizio Viscidi — non si contano titoli e finali — potrà finalmente rivelarsi utile. Sarebbe ora".