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Di Lorenzo, l’agente: “I fischi vanno accettati, ma se un club non ti vuole più…”

Di Lorenzo juve
Chiarimenti ed attacchi alla società da parte del procuratore del capitano azzurro
Alex Iozzi

Mario Giuffredi, agente di Giovanni Di Lorenzo - capitano del Napoli -, è intervenuto ai microfoni di Tele A rilasciando alcune dichiarazioni riguardo il futuro del proprio assistito, nonché sulla situazione non molto pacifica che vige tra il calciatore e la società partenopea.

"Di Lorenzo aveva già percepito una sfiducia nei suoi confronti", le parole di Giuffredi a Tele A

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Di seguito quanto dichiarato:

"Io parto dalla cosa più importante, nel senso che voglio chiarire quello che ho detto stamattina. Sicuramente Di Lorenzo non vuole andare via perché l’hanno fischiato ieri. I fischi fanno parte del lavoro: si accettano e va bene così. Uno li mette in preventivo ed in conto che nella vita si può essere acclamati, ma anche fischiati. E quello non è non è un problema. Ma soprattutto ci tengo a precisare, perché poi li vedo i tuoi colleghi che vanno a prendere delle mie dichiarazioni passate, due passaggi importanti, dove dico che Di Lorenzo prima rinnova perché vuole rimanere a vita a Napoli; e nella seconda dove dico che chi lascia Napoli questo momento è un vigliacco. Sono due dichiarazioni che ho fatto e che che non nego, ci mancherebbe. Ma ho anche sempre sottolineato che rimarremo a Napoli finché il club ci vuole, e se un club non ci vuole più, io non è che devo tenere un mio giocatore per forza nel Napoli. Perché quando viene comunicato ad un giocatore che se arriva l’offerta anche lui è sul mercato quindi può essere ceduto, per me vuol dire che tu non credi più in quel giocatore, non lo reputi più indispensabile, ma soprattutto non lo reputi più al centro del tuo progetto.


Perché io penso che qualsiasi uomo di calcio che arriva in un club, la prima cosa che sceglie sono i giocatori su cui continuare il progetto. Ti chiama e ti dice: "Guarda, pure se dovesse arrivare qualsiasi offerta, non se ne parla proprio perché io ti incateno a Castel Volturno". Nel caso del Napoli, quando invece si dice che il presidente ha detto che se dovesse arrivare un’offerta può andare via, il giocatore già aveva percepito questa sfiducia nei suoi confronti e nell’ultimo periodo queste parole per me sono la conferma. E quindi è normale che a questo punto dico: "Beh, benissimo. Se ci arriva un’offerta, vado via come mi state dicendo voi e quindi voglio andare via". Ma questo non vuol dire rinnegare il rinnovo che abbiamo fatto. A volte l'italiano non lo capiscono, o pensano che io parli a vanvera. Io interessi non ne ho: quando Di Lorenzo ha rinnovato non ho preso un euro! Penso di essere stato chiaro e chi vuole capire, capisca. I fischi di ieri lasciano il tempo che trovano, anche se sono stati una brutta cosa. Io penso che i fischi di ieri, nonostante le cose che sono successe, il ragazzo non li meritasse".

Il motivo dell'addio potrebbe essere il passaggio ad una difesa a tre? "Di Lorenzo è un grande professionista, non sta a contestare la zona del campo dove va a giocare. È uno predisposto a fare tutto, il braccetto l'ha già fatto in tempi addietro. Ma lui non si addentra in queste cose che sono del pensiero tattico dell'allenatore, queste cose sono fuori discussione".