Quale sarà il mercato fatto su misura del tecnico salentino?
“È naturale che, quando arriva un allenatore così, si entusiasma tutto il calcio italiano ed anche la tifoseria azzurra. Tuttavia, non dobbiamo farci ingannare da quelle che si pensa possano essere le richieste sul mercato. Antonio non richiederà big, ma calciatori funzionali. La sua prima Juventus, senza coppe, vinse grazie alla focalizzazione sul lavoro e all’atteggiamento di squadra. Il Napoli, inoltre, lavora sul mercato da prima dell’ufficialità di Manna, ma parlare di nomi è prematuro. Anzitutto, Conte deve comprendere quali sono gli azzurri del vecchio Napoli su cui può ancora contare. Le parole di Giuffredi sono chiare, ma non escludo una permanenza. Giuffredi è sempre stato schietto, nonostante le critiche ricevute. Conte, tuttavia, può essere un tecnico capace di sovvertire gli equilibri e, pertanto, di convincere anche il capitano. Inoltre, sono circolati titoloni su un eventuale ‘sì’ di Kvaratskhelia al Paris. Andrà compreso quale sarà la posizione in campo del georgiano. Sono discorsi che andranno affrontati in base alla programmazione, ed in relazione a quelle che saranno le cessioni”.
Tra i vari nomi menzionati, quali possono realmente approdare al Napoli?
“Ad oggi, è troppo presto. Operazioni di disturbo vengono fatte dalle rivali? Sì, perché il Napoli fa paura. Manna ha tutta la voglia di fare bene, ed è addentrato nel mercato. Le trattative, però, sono tutte in una fase iniziale. Anche Giuffredi non ha parlato soltanto di Di Lorenzo, estendendo il discorso anche a Mario Rui. Bisogna considerare che gli azzurri perderanno Zielinski, e che per Osimhen, la cui clausola è alta, l’interesse del Psg non sta portando a passi in avanti. Dunque, in questo momento si pensa prima alle uscite e, soprattutto, a chi rimarrà. È come comprare un vestito per il matrimonio: bisogna prima provarli per poter decidere”.
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