Un allenatore che lavora empaticamente con la squadra?
“Lui basa tutto su questo. All’epoca, lavorava con quattordici o quindici giocatori, il resto erano riserve, anche se fu merito del presidente l’aver insistito per la panchina lunga in Serie A. Penso che questa sarà un’ottima esperienza, a tal motivo speravo che tornasse a Napoli. Il suo Napoli era divertente, con tanti calciatori che poterono divenire grandi proprio sotto la guida di Mazzarri”.
Può dirci di più sui tempi di recupero di Olivera?
“Se è confermata la diagnosi, credo che non riusciremo a vederlo prima di gennaio. Quando viene coinvolto il collaterale mediale è una cosa abbastanza seria. Prima di ricominciare ad allenarsi passeranno una ventina di giorni o un mese. Poi, bisognerà vedere come reagisce il ginocchio”.
Mazzarri ha detto che questo Napoli è la squadra più forte che ha allenato: è d’accordo?
“Sono d’accordo con Walter, lo penso davvero. Siamo forti in tutti i reparti. Uso il plurale perché mi sento ancora parte della squadra!”.
Gli azzurri riusciranno a colmare il margine che li distanzia dalla testa della classifica?
“Secondo me, sì. Se il Napoli riuscirà a chiudere il girone d’andata con soli quattro punti di distacco dalla capolista può farcela! Il prossimo turno affronteremo l’Inter e per Mazzarri sarà una rivincita”.
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