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interviste
De Magistris (Photo by Getty Images)
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio - 3° Tempo è intervenuto Luigi De Magistris, ex Sindaco di Napoli:
"Un pensiero sempre più consolidato sulla candidatura come sindaco di Napoli c’è, è vero, ma mancano due anni. Tra due anni dove sarà il Napoli? Penso che quest’anno si può fare un buon campionato e tra due anni ci sarà anche il centenario del Napoli. Se poi dovessi davvero concretizzare quell’idea, chissà cos’accadrà politicamente nella nostra città. Accostare la politica e il calcio non è sbagliato, il tema della moralità vale in entrambi i ruoli. Ho sempre pensato che il vero cancro del nostro Paese sia la questione morale che oggi emerge in maniera chiara con la questione Sangiuliano, che non è un caso isolato. Alla fine, più sei onesto e più paghi un prezzo. E di De Laurentiis ho sempre particolarmente apprezzato l’onestà, ho parlato anche di scudetto dell’onestà, perché nel calcio rimanere onesti, rispettare bilanci non è facile. Quanto ha inciso De Laurentiis per la città? Non dobbiamo mai dimenticare quando c’è stata la dichiarazione di fallimento e il presidente ha rilevato il Napoli. Quando tutti scappavano da Napoli con l’impriting di Gomorra e i rifiuti fino al primo piano io mi sono candidato sindaco. Ricordiamo sempre gli atti di origine. Devo dire che negli anni ci sono state delle cose importanti. Questa squadra è tanti anni che ci ha abituati ai vertici, ci sono momenti in cui non ho condiviso tante cose di De Laurentiis, ma abbiamo visto quanto è importante lo stretto connubio città-squadra ed è stato evidente con lo scudetto. Dal 2014 eravamo primi per turismo e cultura, grazie al lavoro politico, ma lo scudetto ci ha dato ancora di più quella crescita. Come sta Napoli? Sono molto critico con l’amminsitrazione Manfredi. Abbiamo consegnato una Ferrari a questo sindaco, una città che poteva solo migliorare, ha avuto anche la benzina con risorse economiche in cassa, a differenza del mio periodo, invece lui ha avuto la capacità di togliere l’anima in questa città, i servizi sono peggiorati, vedo un po’ un ritorno alla vecchia politica, una privatizzazione di tutto, compresa l’acqua e potrei continuare. Da ultimo, vediamo questa sua patologia da nastronomane che senza tagliare nastri un paio di volte alla settimana non sta bene. Ad essere onesto, mi tocca ricordare ai napoletani che finora, tutte le opere per cui ha tagliato il nastro sono tutte opere programmate, finanziate o comunque iniziate dalla nostra amministrazione".
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