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Bagnoli, il sub-commissario: “Il Napoli non ha presentato nessun progetto per lo stadio”

Bagnoli, il sub-commissario: “Il Napoli non ha presentato nessun progetto per lo stadio” - immagine 1
Il notaio ha parlato in merito alla vicenda dello stadio e del centro sportivo
Alessandro Giglio

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “Un Aperitivo con Giordano” è intervenuto il notaio Dino Falconio, sub commissario per Bagnoli. Di seguito le sue parole.

Dott. Falconio: "Se De Laurentiis vuole è assolutamente possibile"

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"Devo precisare che la giornata di ieri è collegata alla dotazione di Bagnoli, ma quest’ultima per legge è avvenuta con un accordo di coesione separato. I Fondi di Coesione vengono gestiti in una filiera complessa tra Europa, Governo italiano e Regioni. In questa filiera la Riforma Fitto ha inserito anche il commissariato di Governo di Bagnoli che è direttamente beneficiario e sottoscrittore dell’accordo con la Presidente del Consiglio per lo stanziamento e la spesa di un importo totale di un miliardo e 290 milioni di euro fino al 2029 distribuito in diverse annualità. Il sindaco Gaetano Manfredi è per legge anche Commissario di Governo straordinario di Bagnoli e ha nominato due sub commissari nella mia persona e in quella dell’ingegnere e professore Filippo De Rossi. Questi soldi saranno utilizzati per due obiettivi: la bonifica ambientale e la rigenerazione urbana. C’è anche una notizia abbastanza interessante: la bonifica del Parco dello Sport sarà conclusa entro il 2025. Realistica è la creazione dell'equivalente di quello che era il mitico Centro Paradiso di Soccavo. Per il Parco dello Sport c’è un’avanzata fase di collaborazione con la Federazione Italiana del Tennis affinché nell’area del parco di 9 ettari venga istituito il centro federale. Il centro potrebbe essere un luogo dove disputare dei tornei internazionali con un campo centrale, numerosissimi altri campi e le strutture di accoglienza per gli atleti. Il Presidente Binaghi ha più volte dichiarato il suo interesse nei confronti di questa destinazione e sono previste anche delle riunioni con la Federazione. Il Sindaco ha detto che nessun progetto concreto è stato presentato dalla SSC Napoli, questo vale per lo Stadioed anche per il centro sportivo di Bagnoli. Allo stato attuale, non esistendo alcuna proposta da parte della società, l’argomento non è all’ordine del giorno. Tuttavia posso dire che in astratto ci sono gli estremi affinché a Bagnoli possa essere sviluppato un centro adatto per un club di livello internazionale come il Napoli. Dico questo perché, sia utilizzando alcuni spazi che attualmente fanno parte del Parco dello Sport, sia altri spazi del Parco Urbano, esiste un ampio raggio di territorio convertibile in una struttura di quel livello.


Quando potrebbe partire il Napoli? Le procedure amministrative per un’operazione del genere sono lunghe e complesse. Vanno sotto il nome di partenariato pubblico-privato, in cui esistono delle agevolazioni particolari per il project financing in materia di impianti sportivi con una serie di esenzioni fiscali e di incentivi che sono molto convenienti, in base all’attuale quadro normativo. Volendo partire con il pano puramente amministrativo, potremmo partire anche domani mattina, se un interlocutore di carattere privato ci venisse a fare una proposta del genere. L’istruttoria preliminare è almeno di dopo questi 90 giorni, ma dopo questi, passando dalla fase interlocutoria a quella esecutiva, si può cominciare a lavorare. Per il parco urbano ci vogliono tempi più lunghi per la bonifica. Gli impianti sportivi sono infrastrutture più leggere. Noi abbiamo nell’ambito dei 130 ettari del parco urbano la possibilità di accelerare su alcune zone ed iniziare gli usi progressivi anticipati. Non possiamo pensare che Bagnoli sia consegnata al 2029 tutta insieme, ma ogni volta che c’è un avanzamento serio della bonifica possiamo liberare alcuni ettari. Io lo dico al Napoli e a qualsiasi società che abbia questa capacità imprenditoriale e realizzativa. Non siamo qui per perdere tempo, ma per creare le condizioni di sviluppo, che si fa con l’interazione tra istituzioni ed enti pubblici e privati che abbiano la possibilità di investire".