“Mi ha riempito di gioia. Quel giorno ho capito realmente la dimensione Napoli. Quel giorno ho sbloccato le marcature della nuova era De Laurentiis, uno stadio stracolmo per una partita di C era una cosa inenarrabile. Fu un giorno bellissimo perché poi pareggiai dopo il gol del Cittadella, e quindi lì emozioni forti che ancora rivivo periodicamente”.
Vent’anni dopo, quali sensazioni hai di questo Napoli e guardando indietro quanto orgoglio nell’aver fatto parte di questa storia e di questo viaggio?
“Dopo vent’anni i tifosi ricordano ancora questa data di una nuova era. Sono felice di essere stato io a mettere il primo mattone di un percorso bellissimo e ne vado orgoglioso perché far parte della storia di una piazza come Napoli non è da tutti”.
Che ricordi hai di Napoli e quanto sei legato a questa terra e a questa piazza calcistica?
“Città e piazza mi sono rimaste come un legame forte, come i tifosi sono innamorati della propria squadra. Se mi fermo a riflettere sono il milionesimo giocatore di questa squadra, e mi riempie di gioia perché la capacità dei tifosi di innamorarsi della propria squadra e dei suoi giocatori mi emoziona e mi inorgoglisce. Dopo tutti questi anni la gente ancora mi riconosce e mi chiama, e questa è una gioia immensa che conservo sempre nel mio cuore”.
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