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interviste

De Giovanni: “Divieto di trasferta? Dichiarazione di impotenza dello stato italiano”

De Giovanni maradona napoli
Lo scrittore è intervenuto a Febbre a 90, su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le sue dichiarazioni sul Napoli e non solo
Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 

Lo scrittore Maurizio De Giovanni, è intervenuto a Febbre a 90, su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le sue dichiarazioni sui temi attuali in casa Napoli.

Le parole di De Giovanni

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Ogni minuto che passa è peggio, diventa sempre più penalizzante per chi ha pagato alberghi e viaggi. Il biglietto della partita è un impegno infinitesimale rispetto al resto, i tifosi napoletani sono persone nella stragrande maggioranza corrette e civile, una parte enorme che non può essere penalizzata in maniera così approssimativa, scorretta e grossolana per colpa di pochi idioti che vanno allo stadio solo per delinquere. Dico di più: questo divieto è una dichiarazione di impotenza dello Stato italiano, che certifica la totale incapacità a prendere provvedimenti seri. Capisco l’eventuale class action, mi meraviglia il silenzio del Napoli, che con forza dovrebbe rappresentare le ragioni dei tifosi perbene. Nel 2024, in un ambiente ristretto ed oggetto di monitoraggi come quello di una Curva di uno stadio. Basterebbe un drone ad inquadrare i delinquenti, peraltro noti alla Digos ed alle forze dell’ordine. Basterebbe individuare i responsabili, tenerli fuori dagli stadi per sempre e tutelare, così, chi invece segue in trasferta la propria squadra del cuore facendo mille sacrifici. Ci farebbero pure un favore, tra l’altro!"


Su La Penna

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"Lo scandaloso arbitraggio del signor La Penna a Cagliari ha contribuito ad esacerbare gli animi dei tifosi, è stato inadeguato anche dal punto di vista tecnico. Alla fine del primo tempo l’unico ammonito era Lobotka. Non si capisce perché un fallo da ammonizione non venga sanzionato seppur dopo solo 30 secondi di gioco".

Sulla formazione

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"Il Napoli di Conte non sarà un Napoli scintillante, lui non è un coreografo, è un tecnico vincente che punta sulla concretezza. Un Napoli che soffre e vince lo vedremo molto spesso e mi va benissimo così: se voglio vedere il balletto vado a teatro, la squadra di Sarri è stata la più bella di tutte, come bellissimo è stato il Napoli di Spalletti, tuttavia non è detto che l’essere belli e vincenti sia un dogma. Formazione? Per vedere il 4-3-3 dovrebbe succedere un’emergenza, poi perché mai Conte avrebbe intenzione di cambiare dopo tre vittorie di fila? Peraltro il Napoli è in crescita, sono convinto che la rosa sia fatta per il 4-3-3, anche per la carenza di difensori centrali ed esterni, l’abbondanza di centrocampisti ed attaccanti porterebbe a questo tipo di sistema di gioco. Inoltre, in fase difensiva i soli Lobotka ed Anguissa fanno un po’ di fatica: non mi aspetto, comunque, grosse novità".

Sull'obiettivo stagionale

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"Ho sinceramente difficoltà ad immaginare il Napoli fuori dalle prime cinque. L’Inter è forse ancora la favorita, perchè non ha cambiato niente ed anzi ha aggiunto giocatori di livello. Molto dipende dalla gara di domani: se il Napoli esce bene dallo Stadium contro una Juve galvanizzata dalla vittoria in Champions, allora non può più nascondersi”.