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interviste

De Giovanni: “Da valutare un 4-3-3, molti giocatori hanno scelto Napoli per Conte”

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Il noto scrittore è intervenuto a Napoli Magazine Live, su Radio Punto Zero
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Maurizio De Giovanni, scrittore, è intervenuto a Napoli Magazine Live, su Radio Punto Zero. Ecco quanto ha affermato.

"È notevole che fino ad ora nessun giocatore del Napoli abbia subìto un infortunio durante la sosta delle Nazionali, siamo sempre stati sfortunati. Rafa Marin? È rimasto in tribuna in entrambi i match dell'Under 21 della Spagna, nemmeno Conte gli ha concesso nemmeno un minuto fino ad ora. Arriva dal Real Madrid, è un giovane molto promettente. Speriamo che possa trovare spazio, fino ad ora ha trovato veramente pochissimo spazio. Avendo una difesa a 3 è necessario che anche lui entri a far parte delle rotazioni, anche perché ne abbiamo pochi arruolabili in difesa. Ora però ci sono 3 centrocampisti in più come Gilmour, McTominay e Folorunsho, tre aggiunte importanti. Prima Conte aveva solo Lobotka e Anguissa, ora ci sono 5 giocatori importanti e diversi tra loro. Sono curioso di vedere come Conte gestirà questa abbondanza. Poi, siccome il Napoli è pieno di attaccanti ed esterni, andrà capito come verranno gestiti anche i giocatori del reparto avanzato.

Invece in difesa e sugli esterni il Napoli è più corto, forse andrebbe valutato un 4-3-3 che potrebbe mettere tutto in ordine a livello numerico. Sono molto curioso di capire quanto ci metterà Conte a dare un volto tattico definitivo alla sua squadra. McTominay, Gilmour, Lukaku e Neres hanno lasciato delle squadre importanti per venire al Napoli, è soprattutto merito di Conte. Anche Buongiorno ha scelto l'azzurro grazie a lui, eppure l'ex Torino è il miglior difensore italiano. Conte è il grande motore del Napoli. Tutti i giocatori seguono Conte fino alla morte. Belle le parole di Sarri, ho apprezzato anche le scuse all'ex azzurro Maggio.


I 20 anni di De Laurentiis? Hanno portato uno scudetto, 15 anni di partecipazione alle coppe europee e tantissimi anni al vertice del calcio italiano. Tutto questo colloca De Laurentiis nell'Olimpo dei dirigenti azzurri, è difficile poi fare dei paragoni col passato. A livello personale mi sarebbe piaciuto una maggiore interazione tra la società e la città: vivaio, allenamenti a porte aperte, una sede in città. Poi la società ha fatto delle scelte, ma i risultati gli stanno dando ragione quindi forse meglio così, chissà. Spalletti? Non sappiamo molte cose, conosciamo solo metà della storia del suo addio al Napoli. Io sono legato al Napoli di Sarri e dei 91 punti, vincitore morale del campionato pur non avendo campioni assoluti. Quella squadra mi rendeva orgoglioso, mi dispiace che in molte top 11 manchi Insigne ad esempio. Ha dato tantissimo al Napoli e all'Italia. Anche lo stesso Callejon, un giocatore super intelligente ed incisivo".