“Sì. Ci sono diversi giocatori che, al momento, non stanno rendendo come avrebbero dovuto. Penso, sicuramente, ad Ante Rebic che è il nome più eclatante. Ma anche lo stesso Filip Marchwiński che avrebbe dovuto alzare il livello della trequarti. Ma non è riuscito ad incidere e praticamente non ha mai giocato. Anche Tete Morente non sta rendendo come tutti si sarebbero aspettati. C’è più di qualcuno, ovviamente, che non sta rendendo e di conseguenza la squadra ne risente. Tra l’altro anche i senatori, e parlo di Ramadani, Krstovic, Baschirotto, Falcone, in alcune prestazioni non sono stati impeccabili. Sommando tutti questi fattori, il risultato sono 5 punti in classifica, il peggior attacco, la peggior difesa. Situazione sicuramente preoccupante, in generale”.
Come mai questa situazione: il Lecce è reduce da una stagione passata, in cui, per lo meno contro il Napoli, ha sempre dimostrato di tener testa. Cosa è successo? Quali sono i meccanismi che non girano?
“Probabilmente, come dicevo, i nomi non si sono inseriti ancora al massimo. Quindi Gotti non ha una formazione tipo da schierare. Perché se andiamo a vedere le formazioni delle otto giornate, ci sono sempre dei cambiamenti. Quindi viviamo ancora in una fase di sperimentazione dell’undici titolare. Di conseguenza la squadra non ha ancora le certezze che avrebbe dovuto avere dopo, ormai, due mesi di campionato. Quindi, io penso, che sia, più che altro, questo il problema. Poi, sicuramente, anche qualche episodio negativo ha contribuito: pensiamo ad esempio alla partita contro il Parma. Una partita vinta, tre punti praticamente in saccoccia. Poi quei due gol nel recupero hanno un po' minato le certezze della squadra. Da quel momento in poi sono arrivate 4 sconfitte, se consideriamo anche la Coppa Italia contro il Sassuolo, che hanno peggiorato la situazione. Il Lecce deve ritrovarsi un po'. Per questo, prima parlavo di prestazione, perché il risultato sarebbe importantissimo, però quantomeno già fornire una prestazione all’altezza potrebbe essere un passo avanti.”
Gotti ha una fiducia a tempo. Non è sicuramente la gara migliore per pensare al riscatto: venire a Napoli, al “Maradona“, con un Napoli in scia positiva. Ma com’è il clima a Lecce? La piazza è concorde con la società che ha dato ancora tempo al tecnico?
“Una piazza un po' staccata. Ovviamente ci sono due fazioni ben distinte: i pro Gotti e i contro Gotti. Dopo uno 0-6 casalingo in molti si aspettavano l’allontanamento dell’allenatore. Però è una decisione che ci può stare perché adesso, come ho detto prima, dopo Napoli ci sarà Verona. Ci sarà il turno infrasettimanale. Quella è la partita un pò spartiacque di questo periodo. Forse anche della stagione del Lecce, ma sicuramente di questo periodo. Credo che, dopo Verona, dovessero arrivare ancora risultati negativi allora la società potrebbe pensare di allontanare l’allenatore. Al momento con due partite così ravvicinate non aveva troppo senso questa decisione. Bisognava ponderare questa scelta, perché Gotti ha due anni di contratto. Quindi da quel punto di vista, è una scelta che va fatta in maniera lucida. E dopo uno 0-6 in casa, la lucidità, ovviamente manca.”
Si viene a giocare al “Maradona” contro il Napoli di Antonio Conte che è salentino. Sfida sentita anche da parte degli azzurri: potrebbe esserci, secondo te, la possibilità di riuscire a infilarsi? Perché nelle sfide che si sentono, quelle più del cuore, è anche più facile spezzare il ritmo della Big, in questo caso il Napoli?
“Sì. Io credo che l’unico fattore che posso vedere di positività rispetto alla partita, è proprio quello del turno infrasettimanale che può togliere qualche pensiero al Napoli. Perché poi il Napoli andrà a giocare contro il Milan. Quindi magari l’idea di sottovalutare l’avversario, visto il Lecce in difficoltà, può essere un fattore. Il Lecce non avrà Gallo che è un elemento molto importante. Ci sarà anche quest’assenza. Bisognerà vedere se Guilbert e Berisha recupereranno per Sabato perché sono ancora in differenziato. Quindi c’è anche qualche assenza. Io credo che anche da parte di Gotti possa esserci qualche pensiero per la partita col Verona. Quindi magari non dico risparmiare, ma fare delle rotazioni per tutelare i giocatori in vista del match che effettivamente è molto importante.”
Antonio Conte salentino di nascita, ex Lecce: un amore incrinato quando è andato ad allenare il Bari, anzi ricordiamo episodi negativi dei suoi ritorni a Lecce. Che ritorno ti aspetti? Quale sarà l’umore dei tifosi leccesi quando arriveranno al “Maradona”?
“Ovviamente Antonio Conte qui non è troppo amato. Hai citato l’episodio di quell’anno, poi vinse anche un derby, e costrinse il Lecce ad affrontare i play off anziché la promozione diretta. Quindi ci sono state varie vicissitudini: anche un’esultanza abbastanza colorita in un Juventus-Lecce. La piazza non gli ha perdonato alcune uscite che ha avuto negli anni. Ti dico: in questo momento, dopo questo 0-6, e con questa situazione, non si dà neanche troppa importanza al mister Antonio Conte. Non ci sono riferimenti. Tutta l’attenzione è concentrata sulla squadra. Sulla speranza che si trovi un po' la quadra e si risolva un po' la situazione. Al momento c’è indifferenza perché è più importante risolvere i problemi interni anziché pensare a Conte o alle avversarie in generale. Sicuramente c’è tantissimo rispetto per il Napoli. E’ una signora squadra e credo lotterà non so se per lo Scudetto, ma di sicuro per un piazzamento in Champions. Quindi la consapevolezza di affrontare una trasferta molto difficile c’è. Però, come dicevo prima, il fatto di non avere molto da perdere in una partita del genere può essere un fattore positivo per il Lecce.
© RIPRODUZIONE RISERVATA