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interviste
BORDEAUX, FRANCE - JULY 02: Antonio Conte head coach of Italy gesturesduring the UEFA EURO 2016 quarter final match between Germany and Italy at Stade Matmut Atlantique on July 2, 2016 in Bordeaux, France. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
A Radio Crc nel corso della trasmissione “Calciomania” di Massimo D’Alessandro è intervenuto Enrico Currò, giornalista.
“L’Italia può fare bene all’Europeo perché il livello medio del gruppo è buono, ma mi pare manchi un fuoriclasse. Si dice sempre che la Nazionale ha vinto le sue grandi manifestazioni con il gruppo e questo è certamente vero, ma ricordiamoci che l’Italia aveva i vari Totti, Del Piero, Pirlo, Buffon, Gattuso e quindi calciatori che nel loro ruolo erano dei fuoriclasse. In questo momento mi pare che di fuoriclasse non ce ne siano. Ancelotti ritiene che l’unico fuoriclasse l’Italia lo abbia in porta ed è Donnarumma. Spalletti può essere bravissimo come allenatore, ma quando affronti giocatori forti, quelli le partite le vincono da soli. Poi è chiaro che nel calcio tutto è possibile, ma il divario tra Italia e Francia e Inghilterra soprattutto, sembra alto.
Tra Meret e Provedel, dovrebbe essere Provedel a rimanere a casa e poi c’è il ballottaggio tra Ricci e Bellanova. Spalletti ieri ha detto di voler riflettere fino all’ultimo perché se è doloroso dire di no a qualcuno, si rende anche conto che non ci siano poi delle soluzioni geniali. Alla fine tecnicamente, se resta a casa l’uno o l’altro, non cambia tantissimo, non lasci a casa Del Piero. Al di là della mancanza dei gol, per il tipo di gioco che vuole Spalletti il problema del difensore certale che può impostare è abbastanza pesante. Una soluzione con l’ingresso di Calafiori e Bastoni che si sposta più al centro può essere quella migliore.
Di Conte ho un ottimo ricordo. Lui è un allenatore focoso, ma è anche estremamente bravo. Ricordo che sentimmo, senza vedere, un allenamento prima della prima partita e Conte aveva fatto ripetere ossessivamente uno schema. Non esagero, lo fece ripetere una trentina di volte e l’Italia poi segnò riproducendo proprio quello schema che avevamo sentito. Pazzesco, lui è davvero bravo”.
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