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interviste

Giuntoli, l’ex braccio destro: “È un tuttologo! Ecco quando scoprì Kim ed Osimhen”

Giovanni Montuori

Giandomenico Costi, ex collaboratore del Ds del Napoli, ha svelato alcuni retroscena

A Radio Crc, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete”, è intervenuto Giandomenico Costi, dirigente sportivo ed ex braccio destro di Giuntoli, che ha rivelato alcuni retroscena.

Costi e i retroscena sugli affari di Giuntoli

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“Giuntoli e Spalletti si danno completamente a livello lavorativo nel contesto in cui sono. Ho lavorato 3 anni con Giuntoli e credo che la sua scelta di lasciare Napoli non debba essere interpretata come una fuga, ma come un grandissimo atto d’amore di una persona che ha dato tutto. Quando dai tutto, il timore è non riuscire a dare ancora così tanto e credo che questo discorso possa valere per Giuntoli così come per Spalletti.  Direttori come Giuntoli non ne ho conosciuti, altrimenti mi sarei legato a loro e non a Cristiano. Mi piace Ciro Polito, ma va contestualizzato perché Cristiano ha avuto un grande merito ed una grande fortuna: crescere gradualmente in base ai campionati che ha disputato. Cristiano nel calcio è un tuttologo perché sa tutto, ma proprio tutto.  Negli anni hanno provato a convincermi che i direttori dovessero essere più amministratori, ma non ci ho mai creduto e non l’ho mai accettato perché il ds deve supportare l’allenatore che è una figura sola. 

Giuntoli si è completato con De Laurentiis, lui era più portato al tecnicismo e non alla parte amministrativa, ma a Napoli è cresciuto. Cristiano adesso può ricoprire qualunque ruolo in qualunque squadra, anche al Manchester City perché sa tutto. Gli mancava solo svolgere un ruolo amministrativo, ma adesso è completo.  Osimhen si poteva prendere un anno prima perché lo vedemmo quando era al Charleroi. Di Kim mi parlò Maddaloni, lo feci vedere a Cristiano, ma la difficoltà era immaginarlo nel campionato italiano. Anche Osimhen piaceva al Liverpool, ma evidentemente avevano dei dubbi e allo stesso modo si diceva che Kvaratskhelia piaceva alla Juve, ma se avessero voluto puntare su di lui, lo avrebbero preso. Le trattative le ha fatte Giuntoli, è stato bravo a convincerli. Non vorrei essere nei panni del nuovo allenatore del Napoli perché fare meglio di Spalletti è davvero difficile. In realtà già fare bene come lui è parecchio complicato e non me ne voglia Napoli, ma la storia dice che il Napoli vince lo scudetto ogni tot anni. Quest'anno è accaduto qualcosa di irripetibile perché  tutto è iniziato dal cambio mercato e quest'anno non ha sbagliato praticamente nulla".