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interviste

Corbo: “Lecce ci dirà se il KO col Milan è stato solo un calo fisico”

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Il noto giornalista è intervenuto questa sera a Radio Marte sui temi attuali in casa azzurra e del calcio italiano. Le sue parole

Tony Sarnataro

Antonio Corbo, editorialista “La Repubblica”, è intervenuto a Radio Marte sui temi attuali in casa azzurra e del calcio italiano. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Corbo

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«Sono stati molto inquietanti gli incidenti nella curva B, vedendo le immagini che stanno affiorando non possiamo dire altro se non che sono inaccettabili. Sarà Spalletti nei prossimi giorni o la prossima gara di Lecce a dirci se il Napoli ha avuto un calo fisico rimediabile o se inizia una salita tortuosa verso lo scudetto. Il Napoli ha fruito di una seconda preparazione atletica nella pausa mondiale e i risultati sono stati strepitosi. Va perciò bloccata l’ondata di sconforto che fa parte della tifoseria napoletana. Non penso che lo scudetto sia ancora compromesso, è chiaro che c’è da preoccuparsi per la Champions. Il Milan ad oggi mi sembra molto più in palla".

Sulla reazione dopo il pesante KO

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"La partita col Milan è stata tutta sbagliata, sino in fondo, contro una squadra che è risorta a Napoli. In questi termini le cose sono forse da preferire perché collettivamente c’è stata una prova molto scadente. Peggio di così non si può. Probabilmente questa squadra ha una tara, è grandiosa ma ha due difetti. Innanzitutto ha concesso pochi minuti a quelli della panchina dal 1’ e le sostituzioni sono state tardive anche quando non ce n’era bisogno. Ovvero in partite chiuse in anticipo. Un difetto perché se si programma una navigazione lunga è chiaro che il comandante dovrebbe dosare le fonti di energia evitando gli scogli. In seconda analisi le due gare con Lazio e Milan hanno dimostrato che se vengono marcati i punti chiave, Lobotka e Kvaratskhelia, si blocca tutto. Una squadra irresistibile ma se si intaccano gli ingranaggi chiave diventa complicato. E invece un’uscita di sicurezza deve esserci sempre, in una grande squadra deve esserci queste alternative nelle emergenze».