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interviste
LONDON, ENGLAND - OCTOBER 23: Antonio Conte, Manager of Tottenham Hotspur gives their team instructions during the Premier League match between Tottenham Hotspur and Newcastle United at Tottenham Hotspur Stadium on October 23, 2022 in London, England. (Photo by Justin Setterfield/Getty Images)
Antonio Conte torna a parlare: dopo le vicende dei giorni scorsi riguardo un possibile approdo sulla panchina del Napoli, l'ex allenatore del Tottenham è intervenuto in uno dei talk del Festival dello Sport organizzato a Trento dalla Gazzetta dello Sport.
"Il calcio è in continua evoluzione, come tutti gli sport. Nel calcio che ho iniziato a giocare io, con Fascetti e Mazzone come allenatori, la loro funzione era quella di secondi padri, che usavano bastone e carota. Il primo anno alla Juventus trovai molte difficoltà, ma Trapattoni per me è stato un papà: si lasciava molto spazio al calciatore e si cercava di gestire lo spogliatoio. Il primo cambiamento si è avuto con Sacchi, e con Lippi: l'allenatore iniziava a curare più aspetti, a darti più informazioni. Oggi l'allenatore incide in modo molto importante sotto ogni punto di vista. Incide, al 5/10/30 per cento, ma incide. Odio sentire che noi allenatori dobbiamo fare meno danni possibili. Se il pensiero è quello, non dovresti intraprendere questo mestiere. Un giorno mi piacerebbe allenare una squadra che ha vinto da poco... Perché per esempio ho preso il Chelsea reduce da un settimo posto, la Juve dopo il settimo".
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