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interviste

Ulivieri: “Napoli? L’obiettivo degli azzurri di Conte è uno solo, vincere!”

Ulivieri Italia
Le parole del presidente dell'Assoallenatore sulle candidate allo Scudetto
Gianmarco Nurra

Intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live, sulle frequenze di Radio Marte, il presidente dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri ha detto la sua sugli obiettivi stagionali delle candidate al prossimo Scudetto, menzionando anche il Napoli di AntonioConte. Di seguito, dunque, le sue parole.

Ulivieri: "Se il Napoli dovesse faticare con la difesa a tre, Conte saprebbe cambiare"

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L’obiettivo del Napoli per questa stagione non lo conosco, ma so quale è quello di Conte, vincere! Perché lui vuole sempre vincere, non si accontenta. Tutte le partite le gioca per vincerle, ha questa mentalità che vuole trasferire alla squadra. Inter e Atalanta sono le uniche squadre che non hanno cambiato allenatore tra le prime della classe, ed anche per metà la Roma. E’ chiaro che, specie per l’Inter, questo è un vantaggio ma solo iniziale, e poi questi vantaggi bisogna reggerli. Poi le cose prenderanno un corso regolare, c’è da pensare che il Napoli nel giro di un mese o poco più questo tipo di vantaggi non li concederà più. Le romane invece non le vedo competere per lo scudetto ma per la Champions. Il Milan ha qualche problema da registrare. Conte si sa come lavoro, come arriva dentro le società e sui giocatori, arriva in modo forte. E quindi di sicuro inciderà. Conosco bene anche Thiago Motta che ha un approccio non meno forte, però propone un calcio più difficile da interpretare. Il calcio di Conte è fatto di schemi, aggressività, quello del tecnico della Juve ha bisogno di maggiore tempo. La difesa a tre? Penso che Conte non la abbandonerà mai, almeno così credo. Però Antonio si sa adattare agli uomini che ha, quindi se dovesse ravvisare che con la difesa a tre dovesse rendere di meno delle potenzialità sarebbe pronto a cambiare. Siamo felici per le due vittorie dell’Italia che si avvia ad avere un’identità precisa. I successi però non sono nati tanto dalla difesa a tre: la grande differenza sta nel fatto che i giocatori sono scesi in campo con la testa libera”.