Sugli allenamenti e sui ritiri: "Erano intensi, belli, erano allenamenti che ci permettevano di arrivare alla partita senza stancarci dopo 90 minuti. Allena nel modo giusto e se vede che non ti alleni bene, ti rimanda dentro. È fatto così. Penso che quella voglia e quella passione che aveva non sia passata. Il ritiro estivo è molto importante per il mister. Lui si arrabbiava anche quando si saltava un allenamento, perché per lui è molto importante".
Sul rapporto col mister: "Se si è mai arrabbiato con me? Abbiamo avuto una piccola discussione. Avevo addosso 24 ore di volo e non avevo la condizione per fare un tipo di allenamento che voleva farmi fare. Quando si scende in campo non vuole sapere nulla. Dopo quell’anno con Conte ho cambiato mentalità. Ho giocato fino a quasi 41 anni e penso di continuare perché mi sento bene. Mi ha trasmesso una mentalità che mi permette ancora oggi di poter giocare. Se lui mi ha cambiato la vita? La vita magari no, ma mi ha permesso di vedere il calcio in maniera diversa. Quando ti alleni al 100%, al campo riesci ad andare al 100%. Se ti alleni all’80%, in campo darai il 70%. Lui ragionava così e da lì in poi io ho sempre ragionato così anche io".
Sulla prossima stagione: "Un vantaggio essere fuori dalle coppe europee? Non penso, perché Conte vorrebbe giocare tutte le competizioni e sente molto l’adrenalina. Certo può essere un vantaggio dedicarsi solo al campionato, ma per com’è di carattere vorrebbe avere giocare tutte le coppe. Visto che così non sarà, allora penso che in campionato si butterà con grande forza. Stagione dura per i giocatori del Napoli dal punto di vista fisico? Io non so chi ci sarà nello staff, ma i suoi lavori sono intensi, questo è poco ma sicuro. Poi ha Stellini come secondo, davvero bravo. Chi rimarrà a Napoli e dovesse ritrovarsi Antonio Conte allenatore, dovrà sapere di allenarsi nel modo giusto".
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