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Conte: “Non ho avuto contatti per la panchina del Napoli. Ma ho un sogno per il futuro”

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Le dichiarazioni del tecnico pugliese ai microfoni del programma Belve
Enrico Esposito

Antonio Conte, allenatore, ha rilasciato un'intervista nel corso della trasmissione di Rai 2 "Belve" in cui ha parlato del passato, presente e futuro della sua carriera.

Le parole di Conte

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"Il lavoro di allenatore te lo porti anche a casa, non solo in campo. Sono molto diretto, odio le persone che ti girano le parole e mi piacciono le persone dirette. Chi prende me deve accettare il mio modo di essere. Ci sono tanti pregi ma anche qualche difetto teso però a migliorare. Non mi piace mentite nei rapporti. Difetto? A volte posso essere molto impulsivo nel reagire a certe situazioni e non sono paziente. Io feroce? Sono esigente sia con me stesso che con gli altri. A me piace essere un leader e credo di essere nato per fare questo. Come giocatore mi do 8 come voto, come allenatore 8,5. Sono ossessivo? Si anche solitario quando perdo. Sono attaccato visceralmente alla vittoria. Perdere è un lutto per me, che diventa 36-48 ore. Ho fatto la storia? Qualcosa con la bravura l'ho scritto già da allenatore. Cosa mi manca? Vorrei trovare un futuro una situazione che mi permetta di continuare la mia storia a livello europeo. Quando sei all'estero apprezzi ancora di più il tuo Paese. Dipenderà dalle situazioni ma il sogno me lo tengo per me. I matrimoni si fanno sempre in due ma a volte mancano le situazioni per allenare o tornare a una squadra. Nella mia vita ho cercato sempre di essere un protagonista, non un comprimario. La Nazionale? Un privilegio. Partecipo molto durante le partite ma adesso un po' meno. In tutti i club dove sono passato non ho mai lasciato macerie ma costruito qualcosa di importante. Quando decido di cambiare è perché credo di aver dato tutto. Quando voglio prendere un giocatore la mia voce la faccio sentire e spesso prevalere. Arabia Saudita? Ho ricevuto una proposta dai club ma ho rifiutato. Mancini? Ha fatto qualcosa di storico vincendo l'Europeo e la non qualificazione al Mondiale gli ha lasciato delle ferite. Io in quel caso sarei andato via subito".


Sugli addii: "Il più sofferto sicuramente è stato quello alla Juventus. Non mi prendo con chi vende fumo. Roma? Io vorrei vivere la passione delle piazze come Roma e Napoli. Mi auguro in futuro che ci sia questa esperienza. Deve esserci un progetto con serietà e voglia di vincere. De Laurentiis? Spesso ci parlo perché c'è rapporto personale e da grande stima. Prendere squadre in corsa? No, non mi piace perché arriverei in una situazione già sviluppata in un certo modo. Contatti per la panchina del Napoli? Con il presidente ci sentiamo spesso perché abbiamo un legame personale e lui mi ha sempre dimostrato stima. Penso che De Laurentiis abbia fatto una certa precisa scegliendo Garcia, poi prima con Spalletti e credo che in diciannove anni abbia sempre fatto bene e anche quest'anno avrà ragione".

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