Quali elementi hanno fatto la differenza nell’Empoli?
“Sicuramente la tranquillità, la serenità, fattori che quando si scende in campo giocano un ruolo chiave. Poi, c’è un filo sottile tra la tranquillità, la serenità e la presunzione. Molti meriti sicuramente li ha avuti D’Aversa che ha avuto il coraggio di mettere in campo sia giocatori giovani sia calciatori esperti, riuscendo a creare un ninomio vincente”
Quali potrebbero essere le scelte di D’Aversa dal primo minuto?
“Onestamente è molto difficile predire una probabile formazione perché l’Empoli non dirà i convocati e gli Allenamenti sono sempre a a porte chiuse. Se dovessimo provare, comunque, posso dire che ci sono dubbi su Viti e Maleh, il modulo dovrebbe essere un 3-4-2-1 in fase di possesso palla, che si trasforma in un 3-5-2 in fase difensiva. La formazione ufficiale dovrebbe essere: Vasquez; Goglichidze, Ismajli, Viti; Gyasi, Grassi, Anjorin, Pezzella; Fazzini, Esposito; Colombo. Se non dovesse farcela Viti giocherà De Sciglio”
D’Aversa ha lavorato ad gabbia specifica per arginare un giocatore del Napoli?
“Sicuramente c’è stata una preparazione più intensiva. Il Napoli potrà fare male con i calci piazzati o arrivando dalle fasce laterali con i cross. D’Aversa credo che abbia lavorato su questo fondamentale, perché finora in queste fasi ha sofferto e sappiamo che contro squadre come il Napoli non puoi sbagliare niente. Poi, gli azzurri hanno giocatori che possono essere decisivi sempre, anche entrando dalla panchina come Neres. Il brasiliano può infilare sempre un assist”
© RIPRODUZIONE RISERVATA