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Il consigliere Simeone: “Ecco quanti milioni servono per ammodernare il Maradona”

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L'autorità del Comune di Napoli parla chiaro in merito al progetto per il nuovo stadio
Alex Iozzi

Nino Simeone, consigliere e presidente della Commissione consiliare ai Trasporti, Infrastrutture e Lavori Pubblici del Comune di Napoli, è intervenuto ai microfoni di Televomero facendo chiarezza in merito al fantomatico progetto che il presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis, ha in serbo per la costruzione di un nuovo stadio in cui la sua squadra dovrebbe esibirsi nelle stagioni a venire.

"C'è la piena disponibilità per sedersi ad un tavolo e parlare", le parole del consigliere Simeone

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Di seguito quanto dichiarato:

“Quella sullo stadio è una telenovela, siamo in attesa di ricevere una proposta che al momento è solo nella testa di De Laurentiis. Pochi anni fa sono stati spesi circa 30 milioni per metterlo un po’ a posto e renderlo come è oggi, visto che precedentemente era in condizioni pietose. Del Maradona si deve parlare bene, visto che è tra gli undici impianti italiani attenzionati per Euro 2032. È vero che, viste le dimensioni dello stadio, servono ulteriori interventi e che in passato la manutenzione è stata poca, ma non dobbiamo deprezzare qualcosa che ha un valore simbolico e sentimentale molto forte per i napoletani.


Il Comune è in attesa di ricevere un PEC con proposte di finanziamento e di sviluppo, oltre che garanzie dal punto di vista economico. Noi siamo pronti anche a rivedere l’assetto urbanistico dell’intera area, visto che lo sviluppo deve avvenire non solo all’interno dello stadio ma anche nella zona circostante. E’ chiaro che ci sono difficoltà economiche ma questo riguarda tutte le amministrazioni.

A Bergamo lo stadio è stato acquistato dall’Atalanta per 10 milioni di euro, poi sono stati fatti investimenti di 100 mln per l’interno e altri 60 per l’esterno. Parliamo comunque di una struttura piccola, da circa 20.000 posti. Per ammodernare una struttura come il Maradona servono ingenti investimenti. Va poi capito se il club vuole una concessione esclusiva per i prossimi cento anni a condizioni agevolate, come l’Udinese con la Dacia Arena. Servono però investimenti importanti da parte della società, ad esempio solo per il Terzo Anello servirebbe qualche milioncino.

Il Comune potrebbe ricevere fondi pubblici per ristrutturare gli impianti sportivi e anche il Maradona, che però resterebbe di proprietà della città. Se invece il bene deve essere gestito da un privato, servono investimenti dei privati. De Laurentiis ha anche menzionato fondi PNRR, ma voglio sottolineare che nemmeno un centesimo di questi soldi è previsto per la riqualificazione degli impianti sportivi. A Firenze con quei fondi è stata ristrutturata l’area circostante, ma l’impianto dello stadio non è stato toccato.

La questione principale è capire qual è il progetto del presidente del Napoli, tutto si può fare ma al momento la base di partenza è zero. Non basta la visione dell’imprenditore, serve poi rispetto per il sindaco e le istituzioni. L’ultimo incontro con il sindaco è avvenuto diverso tempo fa quando si sono incontrati per la convenzione e a De Laurentiis fu chiesto di mandargli i progetti mai mandati finora. L’idea proposta sette/otto anni fa è molto simile a quello che oggi è la condizione del Maradona.

Da parte dell’Amministrazione c’è la piena disponibilità a sedersi a un tavolo in presenza di elementi oggettivi. Ci sono tante cose da sistemare: le palestre sottostanti la struttura, il terzo anello, i parcheggi che non riusciamo a sistemare. Il progetto può avere un impatto anche sull’intera area residenziale e sul valore immobiliare della stessa”.

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