"Abbiamo qualche giocatore più che interessante in Italia, ma in quell'epoca lì forse ce n'era qualcuno in più. Oggi c'è anche il problema dell'Arabia Saudita che porta via calciatori importanti al nostro calcio. Poi sono cresciute Premier League e Ligue 1, ma in Europa riusciamo ancora a dire la nostra. Pian piano ci riprenderemo il posto che meritiamo".
A proposito dell'era De Laurentiis: si aspettava una storia così importante da un club che era partito dal fallimento?
"De Laurentiis ha preso un club che non c'era, era quasi sparito, l'ha rimesso in sesto e ha ottenuto grandi successi. I risultati parlano per lui, la gestione ADL è sotto gli occhi di tutti. Qualcuno in malafede può giudicarlo dal punto di vista della simpatia o antipatia, ma se parliamo di calcio non gli si può dire nulla perché è un grande professionista. Mi aspettavo che avrebbe fatto qualcosa di importante perché conoscevo già l'imprenditore. Ha fatto benissimo nonostante Napoli sia una piazza particolare, dal palato fino, la cui storia è stata scritta da Maradona, il calciatore più forte di tutti i tempi".
A cosa deve stare attento il Napoli, stasera?
"Sono partite scontate sulla carta, ma come abbassi l'asticella dell'attenzione rischi la sorpresa. Conoscendo Conte, non abbasseranno la tensione né snobberanno la partita. Faranno turnover, ma ciò non inciderà, con tutto il rispetto che ho per il Palermo. Il Napoli passerà il turno al 100% se farà il Napoli. Il Palermo, invece, si giocherà la promozione in Serie A".
Possiamo già definirlo il Napoli "di Conte"?
"Per alcuni aspetti sì, ma visto che Antonio ha iniziato a lavorare solo da luglio, diamogli ancora più tempo. Un allenatore esigente in grado di trasformare calciatori e squadra. Col giusto tempo, porterà il Napoli a competere per quel trofeo di cui, per scaramanzia, non si può parlare".
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