Le nazionali devono avere due finestre per giocare: quella di gennaio e quella di giugno. Entro giugno si giocano le nazionali, a luglio i calciatori vanno in ferie e i giocatori hanno 15 giorni ad Agosto possono preparare le partite di inizio campionato. In tal modo si giocano 34 partite di campionato, 5 partite di Coppa Italia e 10 partite di coppa europea. Sono 55 partite senza nazionali, con le nazionali si arriva a 65. Il range va da 45 a 65 ed è assolutamente accettabile. Le finestre di mercato conciliano con gli impegni delle nazionali e tutto si può riparare.
A chi crede che il problema degli infortuni non sia importante replicò così: l'attuale svolgimento dei tornei europei manca di rispetto alla regolarità dei campionati. Manca di rispetto anche al pubblico poiché si hanno giocatori stanchi e infortunati e non c’è spettacolo. Per avere grandi partite c’è bisogno di giocatori sani. Non è giusto che i club debbano pagare cifre esorbitanti per avere rose stellate per poi avere dei giocatori infortunati.
Per aumentare i ricavi si gioca di più, diminuendo la qualità dello spettacolo e ciò stanca anche il pubblico. Il calcio è diventato per pochi. Il prodotto ha appeal quando ha un senso, non quando viene svenduto. Il calcio deve avere un senso, senza svalutare il prodotto e tutelando la salute degli atleti.
Siamo al populismo becero e alla mancanza di comprensione dei contratti di lavoro. “Se i giocatori non vogliono, si abbassino lo stipendio!”. I giocatori hanno un diritto anche se sono ricchi e quello della salute non lo si può non concedere!".
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