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interviste

Chiariello sulla ludopatia: “L’Italia riparta dai ragazzi delle giovanili della Roma”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A Radio Napoli Centrale è intervenuto il noto giornalista con il suo consueto editoriale.

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale.

Chiariello su diritti TV, decreto crescita e ludopatia

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"Le notizie cattive per il calcio non vengono mai da sole. È di queste ore la notizia dei broadcaster che hanno offerto 900 milioni, la Lega Serie A – o almeno una parte di essa col Napoli capofila - non sembra intenzionata ad accettarli e si fa sempre più consistente l’idea di canale della Lega. Come funziona un canale di Lega? Tra satellite e streaming, la Lega venderebbe gli abbonamenti direttamente, senza passare per un broadcaster. In questo modo, la Lega diventa imprenditrice di sé stessa dotandosi di una struttura che si occupa di riprese, abbonamenti, incassi, studi propri, fa i suoi contenuti e lo rivende. La Lega mette in piedi una politica commerciale con cui pensa di prendere più dei 900 milioni dei broadcaster. C’è un ‘ma’. Quando la Lega vende i diritti ha un enorme vantaggio, monetizza subito una buona parte di questi diritti. Firmando un contratto col broadcaster, una società in difficoltà, prende il contratto, lo porta in banca, si fa dare un fido, si stacca la prima fattura e c’è un anticipo all’80% IVA compresa. In questo caso, invece, c’è un problema: devi incassare, devi vendere, non hai anticipazioni. Ecco perché si era pensato di dotarsi di fondi, ma sono cari. Comunque sia, De Laurentiis è intenzionato a rifiutare i broadcaster e crede fortemente nel canale di Lega.

A questa querelle si aggiunge il problema delle scommesse. Cosa c’entrano? Se le scommesse dilagano e si propagano, sapete cos’accade? Che stando alle dichiarazioni dell’Ente di Controllo Società di Scommesse del Monopolio di Stato Italiano, il 90% dei calciatori scommette sul calcio.

Adesso arriva la terza mazzata: il decreto crescita ha stabilito una variazione per la quale dal 1° gennaio 2024 non si applicherà più al calcio, quindi influirà non solo sul mercato di gennaio, ma anche su quello della sessione estiva. Quindi, il Napoli avrà un aggravo dei costi sull’acquisto di Natan, Lindstrom e Cajuste, ma al Napoli non peserà molto, sarà un piccolo danno visti gli ingaggi. Attenzione! Il Milan ha fatto un’intera campagna acquisti basata sui benefici del decreto crescito; quindi, ha i conti completamente sballati; anche per l’Inter una bella batosta; è andata bene la Juventus che ha preso solo Weah. Questo cambierà molto anche la politica del Napoli: scordiamoci di Antonio Conte. Scordiamoci anche il rinnovo di Victor Osimhen. La mancanza del decreto crescita sarà sicuramente un colpo pesante al calcio, ma era ora. I presidenti non hanno nessun obbligo giuridico di prendere giocatori all’estero, dei Cajuste di turno ne faremo a meno, avremo più Gaetano. Facciamo come negli anni ’70 quando si pescava dai vivai. Si torni all’autarchia, a prodursi da sé i calciatori, chi ha i settori giovanili è avvantaggiato. La Roma ieri ha fatto una cosa bellissima: nel giorno della Memoria della razzia ebraica, i ragazzi e le ragazze della Roma insieme ai ragazzi di un Liceo Ebraico hanno fatto una giornata della memoria portando una corona ad Ottavia, alla Moschea Ebraica per ricordare i morti di quell’orrenda vicenda dell’Olocausto. L’istruzione riparta dalla Roma, un esempio di educazione ai giovani, altro che ludopatia".



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