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interviste
Chiariello sul ritorno con il Barcellona: “Può diventare una stagione da ricordare”
Umberto Chiariello, noto giornalista di fede partenopea, è intervenuto ai microfoni di Radio Napoli Centrale, esprimendosi in merito alla futura sfida europea che vedrà impegnata la formazione azzurra con il Barcellona, in una gara valevole per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League.
Di seguito quanto dichiarato:
"‘Ridicolo pareggio del Barcellona. Il Napoli fa tenerezza, sembrava una bambola di pezza in balia del Barcellona. Il Barça – o qualunque altra squadra – non troverà mai un rivale così debole, così indifeso, così simile a niente’. Non sono parole mie, non sono parole dette da qualche Pierino di turno sui social, non sono le solite parole dei detrattori di De Laurentiis e del Napoli che difendono Mazzarri, queste parole le ha scritte – piombo impresso su carta – ABC, quotidiano spagnolo. Se questo pensano del Napoli, signori, abbiamo una speranza. Il Napoli visto come ‘mai un rivale così debole’, comporta che il Barcellona potrebbe non essere concentrato il giusto. La domanda sorge spontanea: se il Barcellona vi ha resi così felici, se il Barcellona vi è piaciuto così tanto, se il Barcellona è così forte e lo è, se siete così forti, io non lo ricordo il risultato caro ABC, com’è finita? 0-4? Ah no, 1-1. Spiegate al vostro difensore Inigo Martinez che quel tipo di anticipo ad Osimhen è da ritiro del patentino da difensori. Imparate a difendere prima di chiacchierare. Se il Napoli è in queste condizioni, come dite, perché non l’avete battuto? Forse da amanti della tauromachia dovreste sapere che il Matador deve infliggere il colpo nel momento giusto, altrimenti rischia di essere incornato dal toro. Magari avete perso l’occasione di prendere il Napoli nel momento più debole della stagione, ma alla fine potevate anche perderla. Adesso ci sono 20 giorni, e se al Montjuïc, che non è il Camp Nou, scoprite che quest’avversario non è così debole e che, invece, comincerà ad avere una sembianza di squadra e giocatori più in forma? Questa è la domanda da porsi. Non è che state cantando vittoria troppo presto? Siete più forti, passerete il turno, ma c’è un ma. Il Napoli è mosso da questo pareggio, da questa scossa elettrica, che andrà a Cagliari – crocevia di tutte le battaglie e saranno tutte così, quattordici finali – e vincendo potrebbe acquistare fiducia, ritrovare i suoi automatismi, rispondere al suo DNA, mettendo un mattoncino e ponendone un secondo a Reggio Emilia, magari. Se da questo tour si torna con 6 punti, qualche passo avanti, un po’ di convinzione in più, il Napoli cambia la sua sorte. C’è Milan-Atalanta, il Bologna ha una partita in più e poi? Poi c’è la Juventus che viene al Maradona, ma vuoi mettere la soddisfazione di togliergli il secondo posto? Dopo la Juve, ci prendiamo l’altra parte di Torino che ci ha dato 3 palloni: il giorno in cui andava cacciato Mazzarri. Allora al Montjuïc potrebbe scriversi un’altra storia. Vediamo se saremo ancora i ‘padroni del niente’, ci darà quattro palloni? Diremo sempre grazie, perché la gente dimentica che noi facevamo il tour di Licata, nella profonda Sicilia, nel profondo Abruzzo. La storia non la teniamo mai in considerazione nel modo giusto: il popolo bue ti osanna e ti butta nella polvere in un nano secondo perché non ha memoria storica; chi la memoria la coltiva, sa che Barcellona-Napoli è qualcosa di epico, da tramandare. Se poi fosse anche un’impresa sportiva, quella stagione tragica, potrebbe anche diventare una stagione con qualcosa da conservare".
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