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interviste

Chiariello insiste nel suo ‘duello’ con gli ultras: “Dovevano essere intelligenti”

Giovanni Ibello

Così il giornalista napoletano a Radio Napoli Centrale: le sue considerazioni e il suo braccio di ferro col tifo organizzato

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio intervenuto il noto giornalista napoletano Umberto Chiariello. Ecco quanto delle sue parole è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it:

Così Chiariello a Radio Napoli Centrale: le sue considerazioni

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"Oggi il Corriere dello Sport apre intitolando: “ADL ha una miniera”. Domenica è tutto esaurito col Milan, per il doppio confronto di Champions perfino i biglietti omaggio saranno aboliti e venduti a cifre considerevoli. I prezzi sono molto alti, ma quello che mi preme sottolineare è un’altra cosa: non si va incontro alle famiglie, non ci sono riduzioni significative se non lo sconto del 20% per gli abbonati con la curva fissata a 90 euro. Prezzi che non differenziano, come si è fatto negli ultimi tempi, tra curva inferiore e quella superiore, tutta la problematica di TicketOne, oltre 7 euro a biglietto di prevendita: il costo è un delirio. Nonostante ciò, i napoletani che negli anni scorsi avevano abbandonato la squadra, sono accorsi in massa. “Città povera”, “non ce lo possiamo permettere”, i biglietti sono andati a ruba. È giusto che la società fissi dei prezzi così alti? Sono prezzi in linea col mercato? E qui si apre una diatriba. Se per andare a vedere un cantante c’è sold out con 100 euro di biglietto, solo con lo sport si alza il polverone. La gente è libera di spendere soldi come vuole, ma il calcio è impresa, di sociale non ha più nulla, lo spettacolo è degno e il Napoli vince, quindi pagate. De Laurentiis non sbaglia, perché poi volete i giocatori forti e i soldi da dove devono venire? Visto che la richiesta è overbooking, può anche fissarlo a 100 euro e la gente ci va, ha ragione lui. È questa la regola del mercato, ma dietro quest’operazione si annida qualcosa di molto più forte: la battaglia ai gruppi organizzati. De Laurentiis, d’accordo con Prefetto e Questore, ha deciso per la tolleranza zero: questo è il vero punto strategico.

È giusto considerare lo stadio un teatro per famiglie, silenzioso e silente? No. Lo stadio è un’arena di tifo ribollente, allo stadio si va per partecipare attivamente allo spettacolo della squadra del cuore. Eppure, nella logica di De Laurentiis lo stadio va ripulito, ma non ha mai detto che questo spettacolo debba costare poco. Quando è stato il momento, prezzi bassi ne ha messi, ora lo spettacolo piace e le famiglie lo paghino. Coloro che vanno allo stadio devono andare allo stadio nelle modalità di De Laurentiis, Prefetto e Questore: senza megafono, senza tamburi, senza bandiere, per me è un’esagerazione. Gli ultras hanno fatto errori gravissimi, se avessero voluto un ponte di comunicazione avrebbero dovuto essere consapevoli di aver vomitato di tutto addosso a De Laurentiis, che il coltello dalla parte del manico ce l’ha lui. Solo due sono i presidenti liberi da ogni condizionamento: Lotito e De Laurentiis. Gli ultras da posizione di non forza dovevano essere intelligenti e cercare un ponte, un modo per dialogare, avevano un’arma in mano straordinaria: quando sono arrivati quei vandali tedeschi per provocare e invadere il territorio altrui, avrebbero dovuto ignorarli e sarebbero andati dal Prefetto a dire di aver collaborato all’ordine pubblico, invece no, ci siete cascati a due piedi. Come potete prendere che avete insultato De Laurentiis, fatto a botte sull’Autostrada, gli scontri di Piazza del Gesù? Sarei stato dalla parte vostra perché non posso pensare ad uno stadio moscio, ma non avete ragionato, non vi siete fatti aiutare e con i vostri comportamenti sarete ai margini della festa da qui a fine anno: mi dispiace, ma ve la siete cercata".