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Chiariello: “Napoli sfavorito come l’Italia di Bearzot, ma poi c’è l’Argentina”

Chiariello editoriale
"L’Inter le asfalta tutte, ma stasera il Napoli operaio, speculativo, allegriano, mourinhano, mazzarriano, potrebbe fare una sorpresa?"
Giovanni Pietropaolo

Il giornalista Umberto Chiariello si è espresso ai microfoni di Radio Napoli Centrale sulla finale di Supercoppa italiana tra Napoli e Inter.

Chiariello: "Il Napoli potrebbe ringraziare la Juve per la Supercoppa, vi spiego..."

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Di seguito l'editoriale dell'opinionista a Radio Napoli Centrale: "Forse, e dico forse, una tantum dovremmo o potremmo ringraziare la Juventus. ‘Oddio, è impazzito Chiariello’, no. C’è un motivo per cui dico questo. Quando si gioca una finale, ci si attacca a tutto, anche ai risvolti psicologici più reconditi. Ciò che sappiamo, è che questa follia di fare la Supercoppa a fine gennaio, può ingenerare una paura rispetto al campionato, col rischio che la classifica che oggi dice Juventus 52 e Inter 51, al giorno dello scontro diretto a San Siro, potrebbe vedere la Juve con 3 punti di vantaggio. Può darsi che, questa sera, l’Inter sia tesa: può essere una chiave. L’Inter adesso le asfalta tutte, ma questa sera il Napoli operaio, speculativo, allegriano, mourinhano, mazzarriano, potrebbe fare una sorpresa all’Inter?".


Sulla storia della finale

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"La storia dice che tutto è possibile. Ricordo l’Italia di Bearzot che fece male male male, poi all’improvviso la partita che non ti aspetti contro l’Argentina. La prima partita buona dell’Italia e così contro la Fiorentina, la prima partita buona del Napoli. Quell’Italia volò fino al titolo e non era sfavorita, ma di più. Inutile tornare alla Germania del ’54. Esempi di squadre inferiori, ma che sul campo vincono meritatamente, ce ne sono tanti. A noi, interessa che domani all’aereoporto ci siano 10.000 napoletani ad accogliere i loro campioni con la coppa in mano: significa stima, campionato riaperto, aver trovato una strada. Se coppa non deve essere, almeno che sia una sconfitta onorevole, perché quando uno si rivela più forte, mi hanno insegnato di applaudire ai vincitori e a chi merita".

Sull'episodio di Maignan

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"A me hanno insegnato che lo sport è rispetto; a me hanno insegnato che un ragazzo di colore nero di pelle è un uomo come me, che merita rispetto e stima. Il rispetto, per l’essere umano, non deve mai mancare. Se sono 10 gli animali che a Udine hanno chiamato ‘scimmia’ a Maignan, quei 10 animali – e mi scuso per la categoria – vanno perseguiti penalmente, perché se sono padri e tornano a casa cosa insegnano ai figli? E se sono figli cosa gli hanno insegnato? Per me bisogna fare rieducazione sociale con loro, devono fare 10 anni di campagna a zappare la terra. La storia non può essere fatta da violenza e insulti, la storia dello sport deve essere fatta di rispetto e amore. Quello che abbiamo visto a Udinese è solo l’ennesima pagina di tanta gente che si volta dall’altra parte. Vero, mister Cioffi?".

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