Vogliamo parlare di Kvara? Ancora una volta, un arbitro imbelle come Di Bello non ha saputo proteggere minimamente: ogni intervento un fallo. Poi lui ci mette del suo, è poco lucido, sballa tiri su tiri, non ha più la lucidità di un tempo, è un ragazzo che è in crisi di identità egli stesso. Però oggi si è portato per il campo gli avversari, ci ha messo l’anima. Non la qualità che è annebbiata nel cuore, nella mente e nelle idee. Questa non è una squadra, non so cosa dirà De Laurentiis, ma Garcia è stato uno tsunami lui e il suo preparatore. Questa squadra è sulle gambe, ogni volta che ripartiva il Monza andava al doppio. Poi ci ha provato, fanno anche tenerezza questi ragazzi che da campioni d’Italia ora sono l’ombra di sé stessi. La zona Champions si allontana a 5 punti, ora c’è il mercato. Ma può bastare il mercato? Qui c’è un problema tecnico.
Mazzarri ha fallito la missione. E' il meno colpevole ma può il Napoli risalire la corrente con un allenatore a scadenza che non ha nessun peso nello spogliatoio e nelle scelte di mercato che anche lui e alla ricerca di certezze dopo 10 anni di buio? De Laurentiis adesso vive il momento più difficile della sua gestione, anche perché c’è un problema. Con l’annullamento del decreto crescita al calcio italiano, cosa sacra e giusta, De Laurentiis dovrà spendere molti più soldi per sostituire Osimhen a giugno. Così come fatto con Cavani e Higuain, con i soldi di Osimhen dovrà rifare la squadra e dovrà affidarla a mani sicure che possano portare avanti il progetto. Partendo da dove? Da una stagione salvata in corsa d’opera o dalle macerie attuali, perché dobbiamo dirlo chiaramente: il Napoli, partendo dal presidente, dal ds inesistente, da gente che è fuori ruolo come Micheli, ad un’organizzazione societaria che si è impoverita incredibilmente quest’estate. Affidare a Mazzarri il compito a riportare questa squadra una sua identità è un’impresa improba e non può bastare il mercato.
Non si può far partire Osimhen per la Nigeria, dopo essere stato squalificato per due interventi imprudenti. Osimhen stasera doveva stare allo stadio, vicino alla squadra, e doveva essere punito. Sono questi i segnali che andavano dati alla squadra, qui non si scherza più! Dopo 33 anni lo scudetto sul petto si onora, non certo con gli atteggiamenti come quelli del nigeriano, che ha incassato l’assegno bello potente di 11mln e si alza e se ne va. Qua ci vuole gente che butta il sangue in campo, perché ci tiene. Ci vuole qualcuno che li sappia guidare perché quel Napoli con lo sguardo impaurito che ho visto in campo: attacchiamo, andiamo, restiamo? Il Monza ci ha palleggiato in faccia! Il Napoli non segna più! Più di così cosa dobbiamo dire?”.
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