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interviste
Chiariello: “Se il Napoli batte Bologna e Udinese, i topi tornano nelle saittelle”
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale.
"La partita di Genova era uno spartiacque del campionato perché è di tutta evidenza che la sconfitta con la Lazio ha lasciato il segno. Il Napoli sembrava una corazzata invincibile, aveva ripreso come aveva finito, con due vittorie convincenti. In quelle prime due partite, Alex Meret, ha avuto la gentilezza di avere un bel 6 in pagella per un solo motivo, perché oggi esiste il Fantacalcio, in altri tempi si sarebbe dato SV, perché in due partite non ha toccato una palla, non per demerito suo, ma per merito della squadra. Con la Lazio, ha ragione Garcia, il Napoli ha disputato il miglior tempo di gioco della stagione: è andato sotto all’unico tentativo di attacco della Lazio, l’ha rimontata, l’ha dominata, ha avuto 2-3 palle gol che non ha saputo sfruttare, poi c’è stato il blackout. Se la Lazio non ha vinto 4-1 è per due fuorigioco millimetrici. Genova, purtroppo, pur mostrando un Napoli di qualità, ha preso un pareggio che non meritava. Quel crocevia ha consentito di spostare in avanti l’asticella a Braga e Bologna.
A Braga, nel primo tempo, il Napoli ha contato realmente 6 palle gol ed il portiere avversario ha fatto 3 parate pazzesche, con una traversa ciclonica da Osimhen e ha sprecato più occasioni. Il Braga ha avuto 2 palle gol: una subito con Meret che è stato bravo a metterla in angolo, un’altra di testa. Un Napoli convincente, ma sprecone. Nel secondo tempo siamo tornati a vedere le streghe. Una sola palla gol pulita, quella di Zielinski, poi ha segnato su un’autorete clamorosa. In compenso, ha subito il Braga che ha avuto 3 palle gol pazzesche. Juan Jesus si perde sempre l’avversario, ieri ha rasentato il ridicolo: invece di seguire il taglio dell’attaccante, alza la mano, si ferma e lo fa segnare di testa. Un giocatore maturo ed esperto, una cosa del genere non dovrebbe farla mai. Il Napoli, nel finale, ha tremato.
C’è stato finalmente l’ingresso di Natan e non c’è da scandalizzarsi dell’elasticità mentale di Garcia di schierare un 5-4-1 per difendere una vittoria capitale. Ci sono momenti della partita in cui bisogno di sporcarsi le vesti. Non mi aspetto meraviglie da questo Napoli, chiaramente involuto e con problemi seri, ma mi aspetto che la vittoria restituisca fiducia alla squadra che possa continuare a vincere. Passare a Bologna – con una squadra complicatissima – è decisivo. Io difendo Garcia perché voglio che faccia bene, che resti 3 anni, non lo considero uno sciocco, ha un curriculum che viene disprezzato ingiustamente, è un allenatore solido. Non è Spalletti e nessuno lo sarà, perché fa parte di quella genia di allenatori che in Europa scarseggiano. Garcia deve avere il rapporto della squadra e della società.
Anguissa è irriconoscibile, Olivera è in difficoltà, la coppia di difesa stendiamo un velo pietoso, Kvara non è Kvara, c’è mezza squadra che non è in vena e va recuperata fisicamente, tatticamente, tecnicamente. Il Napoli è lungo, quando si difende ha problemi sulle preventive, ma la vittoria può essere un balsamo incredibile. Non è la panacea di tutti i mali, non sono i tre punti che guariscono il mal di gioco, ma danno la possibilità all’ambiente di lavorare più sereni e vincere a Bologna. Se dovesse passare a Bologna e battere l’Udinese, tutti i topi tornano nelle saittelle, quelli che puzzano d’odio e che aspettano che il Napoli vada male per sputare veleno".
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