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Chiariello: “Napoli al capolinea, ora attendo le dimissioni di Mazzarri”

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Il noto giornalista ha commentato la sconfitta del Napoli a Torino nel suo consueto editoriale in onda su Canale 21
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Umberto Chiariello, giornalista, ha commentato la sconfitta del Napoli a Torino nel suo consueto editoriale in onda su Canale 21.

Torino-Napoli, l'editoriale di Chiariello

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"Inesistente, arrivato al capolinea il Napoli si è sciolto definitivamente. Attendo stasera le dimissioni di Mazzarri. Era lo zio buono, quello che pur essendo fuori dal giro era stato chiamato al capezzale di una squadra irriconoscibile che doveva riaccendere la luce. Qualche segnale e speranza l’aveva data inizialmente, ma la sconfitta rovinosa contro il Frosinone col turnover dissennato, ha certificato la chiusura anche della sua esperienza. Perché dopo quella sconfitta il Napoli ha spento di nuovo completamente la luce. Monza e Torino sono due tappe di un calvario pazzesco ed inimmaginabile. Poi le trovate del tecnico: Simeone a 5 minuti dalla fine col Monza, oggi il passare con una difesa a cinque dopo essere andati sotto a fine del primo tempo. Una squadra che cammina, che non ha più un’identità, che non crede più in se stessa. Oggi ho visto un solo lottatore in campo: Simeone, che almeno ci ha messo l’anima, che questa squadra non ce l’ha.


Mazzarri non è più quello di 10 anni fa, questo è stato certificato. Siccome lui stesso aveva detto che era venuto per dare una mano, sapendo che non fa parte del futuro di questa squadra, non è in grado di darla. De Laurentiis stasera se ne deve rendersene conto, si dimetta o meno Mazzarri. È vero che Mazzarri ha ereditato una squadra a pezzi fisicamente e mentalmente, ma di certo ha fatto anche peggio del predecessore. Ha delle attenuanti, ma i fatti dicono quello. C’è una Supercoppa da affrontare, un girone di ritorno da fare, una Champions col Barcellona fare, bisogna fare qualcosa alla svelta. Colloqui individuali, trovare uno psicologo, rimetterli a correre, ritiri, pugno duro. S’inventasse quello che vuole De Laurentiis, ma ci vuole soprattutto un nuovo tecnico. Abbiamo accolto Mazzarri con affetto, la follia di Mazzocchi non basta per giustificare il tutto. Il Napoli nel primo tempo ha ottenuto 2 palle gol giocando a uno all’ora, a Roma furono zero. Il Napoli di Mazzarri su otto partite in sei non ha segnato, è il momento di scelte importanti. Ora De Laurentiis non può tentennare, deve mettere un tecnico in panchina che non sia né un allenatore superato, né uno sul viale del tramonto. Adesso ci vogliono scelte dure e dolorose. Zielinski, a fine contratto, che vaga per il campo non si può vedere! Kvara che non c’entra più niente con questo Napoli non si può più vedere! Una difesa molle che prende sempre gol su palla inattiva non si può più vedere! Tante cose oggi non si possono vedere, ma questo è il momento determinante della stagione. O il Napoli si rimette a correre e ci rimette la testa… perché stanno infangando lo scudetto. È la serata nella quale Mazzarri deve usare la dignità e dire: ‘Non sono riuscito ad aiutare il Napoli, mi faccio da parte’. Ne esce con la stima e l’affetto, perché continuare così è perseverare. E perseverare è diabolico”.

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