Il giornalista ha fatto le sue riflessioni, mettendo in luce gli aspetti negativi e positivi del nuovo Napoli di Walter Mazzarri
Il giornalista Umberto Chiariello ha offerto il suo punto di vista durante l'editoriale di Campania Sport su Canale 21, analizzando la prestazione del Napoli contro l'Atalanta e sottolineando alcuni aspetti chiave del cammino della squadra.
Mazzarri al timone: Napoli, tra riscatto e incertezze secondo Chiariello
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Ecco quanto riportato dalla nostraredazione: "A 24 ore dalla preziosissima e fondamentale vittoria di Bergamo urge una riflessione più pacata e non soggetta alle emotività del momento. Non mi accodo ai tanti cori entusiastici sulla partita di ieri, ne sono consapevole che è una partita difficilissima e che era un viatico al ciclo e alla stagione che attende Mazzarri e di questo ne siamo contenti tutti. Non posso però nascondere che la vittoria è stata causale, determinata dall’errore clamoroso del giovane portiere Carnesecchi e soprattutto dal ritorno di Osimhen, perché solo lui con le sue leve infinite poteva dare quella palla a Elmas. Coincidenze e casi fortuiti che hanno prodotto una vittoria, ora esaltata, ma l’avesse fatta Garcia si sarebbe detta a solita partita: regge un tempo, scompare un altro.
Nel secondo tempo il povero Raspadori, che nel primo è stato vivace, ha cucito il gioco e ha tenuto la squadra legata, non ha più beccato palla. Non ha più vinto un duello, non è riuscito a far salire la squadra che è stata letteralmente assaltata dalle truppe bergamasche. Ha sbagliato tantissimo in uscita, a volte in maniera sanguinosa, errori a ripetizione come quello gravissimo di Zielinski. Il Napoli nella ripresa ha prodotto poco e niente. Resta il primo tempo che ci ha fatto ricordare un Napoli vincente passato, con principi di gioco che sembravano molto vicini all’epopea precedente Spallettiana. Di sicuro se questa vittoria l’avesse Garcia avremmo storto un po’ la bocca. Avevo detto, però, che la fiducia che avevo per questa partita deriva che anche con Garcia la squadra in trasferta aveva un rendimento da scudetto: un solo punto in meno dell’Inter.
In estate ero fiducioso. Ero ottimista sul fatto che questa squadra potesse aprire un ciclo, cosa di cui ancora sono convinto, perché anche se dovesse partire Osimhen arriverebbe una massa di soldi tali che questa squadra potrà dire cose importantissime per i prossimi 4-5 anni. Avevo questa fiducia, ma sapevo che la storia dice altro. Dopo il Grande Torino, nessuna squadra oltre a quelle abituati ai grandi successi: Inter, Milan e Juventus, ha vinto due scudetti di seguito. Nessuna squadra d’Europa, oltre alle grandi storiche, ha mai vinto un secondo campionato consecutivo. Vedete la Lazio? Con lo stesso allenatore e quasi la stessa squadra è franata. Lo stesso Spalletti aveva il sentore, che se fosse rimasto sarebbe stata difficile anche per lui al di là dei problemi ambientali e col presidente. Però delle cose buone si sono viste, al di là dell’infortunio di Olivera che non si opererà, forse tra un mese e mezzo lo rivedremo in campo. Questa è buona notizia nella cattiva notizia.