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interviste

Chiariello: “Mazzarri ha detto che non vuole fare tabelle, allora gliene do una io”

umberto chiariello
A Radio Napoli Centrale è intervenuto il noto giornalista con il suo consueto editoriale
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale.

"Mazzarri ha parlato. Dopo la conferenza di De Laurentiis della scorsa settimana, è arrivato il momento della conferenza di Mazzarri. Cosa dice zio Walter? Una cosa che mi lascia molto perplesso. Dice che il calcio moderno, che i giovani allenatori, per non dare riferimenti agli avversari, cambiano spesso sistema di gioco tra una partita e l’altra o la stessa partita. Cambiare sistema di gioco durante una partita è giusto e doveroso, ci sta assolutamente, perché una partita la gioca anche tatticamente l’allenatore che fa bene a variare quando vede che le cose non vanno nella direzione giusta, in ogni senso: per difendere la vittoria, per portare a casa il risultato, per provare a scardinare la partita, per provare a recuperarla. Quando Pioli, l’anno scorso, ha avuto una crisi molto forte, passò ad una difesa a 3 e fu lapidato a Milano e, ancora oggi, viene tacciato di essere non da Milan, vincendo uno scudetto, una semifinale di Champions e arrivando in Champions tutti e 5 gli anni. I tifosi milanisti non lo vogliono, eppure il Milan gioca, gioca bene e Pioli si è dimostrato un allenatore molto valido in questi anni. Quando Pioli ha provato a cambiare sistema di gioco al Milan, apriti cielo. Che una squadra giochi una volta a 3, una volta a 5, un’altra a 4, non sta né in cielo né in terra. Ditemi quando Gasperini, Juric, Gilardino, Allegri, anche quelli più duttili che non hanno un’impostazione definita al 101% hanno cambiato ogni partita modulo.

Io non ce l’ho con nessuno, ho accolto zio Walter con affetto e speranza, lui dice che non sente le critiche, che c’è gente frustrata fuori dal Napoli, ma i numeri sono impietosi: 9 sconfitte in 16 partite, 5 trasferte 8 tiri nello specchio della porta, 15 gol in 16 partite. Bisogna fare un cambio di passo, di marcia, se si è preoccupati di sistemare la fase difensiva, adesso bisogna cambiare registro e diventare offensivi. Questa era l’unica cosa da dire, senza fare promesse. La situazione è gravissima, anche perché fa rabbia sapere che le italiane in Coppa stanno lavorando per il Napoli: c’è una forte possibilità che l’Italia si porti a casa il 5° posto di campionato buono per la Champions. Vi sembra Mazzarri uno che si è aggiornato? Uno al passo coi tempi? Il Napoli può usare il sistema di gioco che l’allenatore più ama, ma questo triste Mazzarri rende triste la squadra. Ho scoperto una cosa in tanti anni, ma la squadra è spesso lo specchio dell’anima dell’allenatore, la squadra rappresenta il proprio allenatore in campo.


Mazzarri ha detto che non vuole fare tabelle, allora te la do io una tabella: 35 punti e 15 partite, deve fare 2 punti di media a partita e potrebbero non bastare perché il Bologna viaggia ad una media di 66 punti. Ammesso che bastino 2 punti a partita, il Napoli deve fare 30 punti in 15 partite, quindi vincere almeno 8 partite e le altre 7 le deve pareggiare per arrivare a 35. La rotta è completamente da invertire. Come si fa? Vincere aiuta a vincere: battere Genoa, Cagliari e Sassuolo senza se e senza ma e fare una grande impresa col Barcellona. Solo un mini filotto e un mese a tutta birra, il Napoli può rientrare in gioco, altrimenti a fine febbraio saremo mestamente fuori da tutto. Voi vi fidate di questo Mazzarri? Io ho grandi dubbi".

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