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Chiariello: “Mariani ha sbagliato a concedere rigore, Di Paolo al Var non ha colpe”

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Oggi su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno. Di seguito le parole di Umberto Chiariello. “Già ne ho parlato in...
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Oggi su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno. Di seguito le parole di Umberto Chiariello.

"Già ne ho parlato in questi giorni ma vorrei trovare lo spazio giusto per focalizzare l’attenzione su questa materia che è oscura a tanti: il regolamento Var. Andiamo per gradi. Facciamo informazione. Si deve studiare e aggiornarsi continuamente. Ho la sensazione che il regolamento del calcio non si conosca bene, neanche i commentatori televisivi e gli stessi calciatori e allenatori lo sanno bene. Molti pensano che il calcio sia immodificabile e con arroganza non studiano e non si aggiornano per mancanza di voglia e per inerzia. Il paradosso è che la gente gioca a calcio e non conosca il regolamento del calcio. Qual è la regola 11 e 12? Le dimensioni del campo? Non si conosce.


Sono certo che il 90% dei tecnici e di quelli che parlano del Var non conoscano il regolamento Var poiché non lo hanno letto. I regolamenti per essere applicati bene devono essere semplici. Poche norme e chiare, non tante e confuse. Si decide in un nanosecondo e non ci si può mettere tanto tempo per decidere una situazione. Il protocollo Var interviene in quattro casi tassativamente tipizzati: Nel caso di una segnatura di una rete, di un’assegnazione calcio di rigore, per un errore di identità e per l’espulsione diretta. Lo dice il paragrafo 1.1 del protocollo Var. Il Var può assistere l’arbitro soltanto in caso di chiaro ed evidente errore o di grave episodio non visto. Il regolamento è chiaro.

L’uomo al Var non è lui che deve qualificare giuridicamente il fatto, ovvero non è lui che deve stabilire il fatto. Il fatto lo deve stabilire l’arbitro di campo. La decisione iniziale non sarà modificata, almeno che la revisione video non dimostri che ci sia stato un chiaro ed evidente errore. La decisione finale viene sempre presa dall’arbitro di campo. La revisione video è di decisione dell’arbitro. Il Var sollecita solo la revisione. Anguissa è un pollo in quella circostanza, vuole proteggere il pallore e gira su stesso per fare andare a vuoto Dumfries dopo che Olivera si fa togliere la palla da dietro da Barella. Anguissa non riesce a proteggere il pallone e colpisce leggermente Dumfries mentre cerca di ripartire. Non c’è il problema dell’intenzionalità. Nel regolamento non c’è. L'unico argomento discutibile è se quel contatto piede-gamba sia tale per cui generi una negligenza o imprudenza da far assegnare un fallo in area che si tramuta in un calcio di rigore. L’intensità del contatto lo può stabilire solo l’arbitro di campo. 

Il fatto c’è, Di Paolo ha fatto il suo lavoro bene al Var. Il problema risiede nell’intensità del contatto. Mariani ha sbagliato poiché ha ritenuto quel fallo così intenso da assegnare un calcio di rigore. Rocchi vuole allineare l’Italia agli altri stati europei per evitare questi rigorini. Tutto è stato ineccepibile, nessuno ha sbagliato dal punto di vista del regolamento. L’errore è stata la convinzione di Mariani di considerare l’intensità del fallo tale da assegnare un calcio di rigore. Conte può dire quello che vuole, è così il regolamento. Il Var non lo può mandare a tutti i costi alla revisione. Conte se ne faccia una ragione! L’impressione che fosse rigore io ce l’ho, ma il capo degli arbitri dice che non è così e ne prendo atto. Ci vuole uniformità sull’intervento del Var, su questo sono d’accordo con Antonio Conte!".