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interviste
Chiariello: “Koopmeiners-Juventus, questa storia deve finire sennò il calcio muore”
Oggi su Radio CRC, nel corso della trasmissione "In Ritiro Con Te" è intervenuto Umberto Chiariello, con il suo consueto editoriale. Di seguito le sue parole:
"Quando De Laurentiis dice che il male del calcio sono i procuratori – senza fare di tutta un’erba un fascio – lo sono perché il sistema glielo consente. Dalla sentenza Bosman in poi, il peso che i calciatori con i loro procuratori hanno assunto nel mondo del calcio, hanno portato uno sbilancio opposto a quello di prima. I calciatori erano cespiti, una volta, beni strumentali, non avevano neanche diritto alla firma contestuale: vai lì e basta, altrimenti non giochi più, questa era la situazione. Oggi i giocatori tengono per le palle le società. E poi succedono casi come quelli recentissimi che fanno discutere. Alla Juventus, il popolo juventino inorridisce per il comportamento di Federico Chiesa che non ne vuole sapere ed è disposto a fare un anno in tribuna pur di andare in scadenza e andarsene all’Inter. Federico Chiesa è un giocatore pagato una barca di soldi, un Nazionale, ma non accetta destinazioni che non sono desiderate, forte del fatto che è ad un anno dalla scadenza. Federico Chiesa viene visto come il diavolo a Torino. C’è, però, un altro calciatore che sta a vendo un comportamento inammissibile: Koopmeiners. Gasperini è sbottato alla Gasp, dicendo che ha avuto un diverbio pesante col calciatore perché si è promesso alla Juventus e non si sta allenando. Almeno il nostro Osimhen si allena, gioca con i compagni, a lui nulla possiamo eccepire. Quello che sta facendo Koopmeiners sarebbe da deferimento. Sapete come si potrebbe fare? Che i procuratori possono fare trattative solo se approvate dalla società. Invece, l’Atalanta si trova minacciata dal proprio giocatore e Gasperini lamenta la squadra indebolita senza Scalvini, Scamacca, Miranchuck e Koopmeiners che non si allena. Mi spiegate, poi, il doppio peso? Federico Chiesa è il diavolo e Koopmeiners no? Funziona ormai che i calciatori hanno il potere di dire: ‘Ho un contratto? Chi se ne frega, voglio andare via’. I presidenti, gli organi di controllo, vogliono fare qualcosa? Andrebbe sanzionato? Punito con riduzione dello stipendio? Sono pochissime le possibilità e gli strumenti che una società ha in mano quando un giocatore che decide di andar via, la società d’appartenenza non conta niente. Ancor peggio l’ondivago comportamento dei tifosi. È diventato un sistema ingestibile, osceno. Poi vi chiedete perché il Napoliha difficoltà sul mercato, tutto il mercato è condizionato da questi comportamenti. Gasperini ha solo scoperchiato un pentolone maleodorante: i patti vanno rispettati, in un senso e nell’altro. Mi auguro che per Koopmeiners ci sia un intervento punitivo e restrittivo chiaro, bisogna cominciare a dare degli esempi. Un ragazzotto dell’AZ Alkmaar non è nessuno. Questa storia deve finire, altrimenti il calcio muore».
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