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interviste
Chiariello: “Grazie ADL, ora il Napoli è una squadra vera col ribaltone Conte!”
Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno. Di seguito le parole di Umberto Chiariello:
«Ci avviamo al 28/29 dicembre, dopo le festività natalizie, con un doppio confronto di assoluto interesse e importanza per il campionato, cioè Lazio-Atalanta e Napoli-Venezia. Solo gli sciocchi pensano che il Napoli possa dominare i veneti in un sol boccone. Il Venezia è reduce da 4 punti in due partite. È una squadra che gioca a calcio. Di Francesco è un allenatore che stimo tantissimo. Secondo me meriterebbe delle panchine di gran lunga superiori, lo dico da anni. Ha avuto dei momenti negativi, ma ha battuto il Barcellona in rimonta nel 2018 con la Roma. Ha avuto alcuni anni di sbandamento ma l’anno scorso al Frosinone ha dimostrato di saper fare calcio. La retrocessione dell’anno scorso grida vendetta.
Il Venezia è una squadra debole dal punto di vista delle individualità, ma è una squadra che gioca a calcio, lo ripeto. Per il Napoli non sarà facile, come non lo è stato ieri per l'Inter contro il Como, per il Milan contro il Verona e per la Juventus contro il Monza. Nessuno ti regala niente, parliamoci chiaro. La Lazio è stata dominata dall’Inter in casa per 6 a 0 ma si è rialzata a Lecce. È lecito pensare che l’Atalanta si possa fermare dopo tante partite? Se battiamo il Venezia, possiamo ritrovarci da soli primi in classifica. È un'occasione che dobbiamo sfruttare. Antonio Conte è arrivato a Napoli e ha ribaltato tutto come un calzino. Il Napoli da decimo e incapace di fare calcio è diventata una squadra vera, solida, capace e in progresso. Il vero regalo che ci ha dato De Laurentiis per Natale è quello di essere diventati come i serpenti che cambiano pelle. Si è modificato, ha modificato il Napoli, ha preso Antonio Conte, gli ha dato pieni poteri e ne ha fatto l’elettricista che accende la luce e il capomastro che tiene gli operai attaccati al pezzo. Non vorrei che Antonio Conte come Luciano Spalletti avesse un’antica passione per il ciclismo. Il leccese può diventare un straordinario succhiaruote, fra i due litiganti il terzo gode».
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