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interviste

Chiariello: “Garcia lo mandano affan***o tutti, e non per le sostituzioni. Vi spiego”

umberto chiariello
Il noto giornalista ha analizzato la situazione in casa Napoli
Giovanni Montuori

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio, Umberto Chiariello è intervenuto con il suo editoriale analizzando la posizione di Garcia e la situazione in casa Napoli.

Chiariello su Garcia e sul Napoli

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"Sono andato a scavare nella memoria della comunicazione che oggi si affida molto ad X, un tweet dell’epoca, del 15 giugno di quest’anno in cui De Laurentiis scrisse: ‘Ho il piacere di annunciare che dopo averlo conosciuto e frequentato durante gli ultimi 10 giorni, il signor Rudi Garcia sarà il nuovo allenatore del Napoli’. ‘Dopo averlo conosciuto e frequentato durante gli ultimi 10 giorni’. Aveva scherzato coi giornalisti su un presunto casting di 40 allenatori da cui ha ricevuto molti no: De Zerbi, Thiago Motta, non ha voluto fare uno sgarbo alla Fiorentina, ha incontrato Paulo Sousa che verrà cacciato con ogni probabilità dalla Salernitana per Pippo Inzaghi, per me assurdo. Paulo Sousa – e apro una parentesi – ha chiesto 20 giorni per guardarsi attorno, ha detto chiaramente di necessitare degli acquisti ed è stato ribacchettato. Questa Salernitana ha fatto peggio delle altre e passare da Sousa a Inzaghi è un’avventura sbagliata, il problema è la squadra che hanno creato con presunzione, senza rinforzare la difesa, con il centrocampo debole e attacco inesistente. A Salerno, Paulo Sousa è il meno colpevole, a Napoli il massimo colpevole è proprio l’allenatore.


Io l’ho difeso perché leggo ‘dopo averlo conosciuto e frequentato durante gli ultimi 10 giorni’. De Laurentiis ha parlato sempre di sentiment, quel ‘nasarsi’, ma la domanda è: in quei giorni hanno paralto di vino, formaggio? Di cosa? È qui che casca l’asino. Di cosa hanno parlato? De Laurentiis esordisce a Capodimonte dicendo che voleva un allenatore che continuasse col 4-3-3. Questo modulo di gioco non sono solo numeri tirati a caso, ma un sistema di gioco. Non basta. Prima del sistema di gioco, ciò che conta è il principio di gioco. Di cosa hanno parlato se Garcia, seduto al fianco di De Laurentiis, dice che vuole fare il suo calcio? Calcio che non ha nulla a che fare con quello di Spalletti. Un calcio che puoi fare con un’altra squadra, rinnovata, non con una squadra già affermata. Di che si sono parlati? Gliel’avrà detto o si sono uniti nella “repulsione” verso Spalletti? Alla prima conferenza uno dice A e l’altro B. I giocatori pesano l’allenatore e i giocatori del Napoli non hanno capito Garcia cosa vuole fare.

Perché cambiare? Per fare cosa? Osimhen dice di salire, Garcia non vuole. Ma com’è possibile? Lo mandano affanculo tutti. Non per le sostituzioni, perché le accettavano da Spalletti, ma perché non vedono un costrutto, delle soluzioni convincenti. Garcia lo spogliatoio non l’ha mai avuto, non è mai entrato in sintonia, è questo il problema principalmente. Quella con la Fiorentina è la partita più sconclusionata nella storia degli allenatori, che io abbia mai visto. Garcia ha tempo Verona, Berlino e Milan, poi fine dei giochi. C’è un solo nome che può fare al caso del Napoli, Antonio Conte. Sarà l’uomo più odioso della Terra, che ne ha fatte di tutti i colori nella sua storia juventina, ma è uno che con la Nazionale più scarsa della storia ha battuto la Spagna e fermato la Germania. Ha vinto con l’Inter, col Chelsea, con la Juve, è uno che ti dà qualcosa in più, di sicuro, uno che non guarda in faccia a niente e nessuno. Con Antonio Conte il livello si alza se firma anche stanotte, altrimenti bisogna aspettare. Garcia ha ancora la possibilità di ribaltare il suo destino, anche se sembra segnato. Il problema è: avrà capito perché ha sbagliato tutto fino ad oggi?".

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