La svolta francese fu a Napoli nel marzo del 1978 poco prima del Mondiale in Argentina. Avevamo paura di quella Francia. C’erano anche i televisori a colore in quel momento, costavano un milione di lire. Il calcio era già moderno, ricco e di corsa. La Francia era fortissima e Platini era il suo re. Quella partita la vincemmo. È stato il canto del cigno a portarci alla vittoria. Ci hanno fatto fuori nel Mondiale del ’86 e nell’Europeo del 2000 in semifinale. Nel 2006 Trezeguet, che ci aveva punito sei anni prima, sbagliò il rigore che ci regalò la vittoria del Mondiale, in cui la Francia era più forte ed era la favorita. Senza la testata di Zidane, non so come sarebbe andato a finire! Negli ultimi due anni la storia è cambiata. la Francia è l’impero, noi siamo andati fuori impero. I francesi sfornano talenti ad un ritmo incredibile ed è diventata una grande del calcio mondiale. Hanno persino integrato gli abitanti dell’ex colonie. Non facciamo i piagnistei, la sconfitta ci sta. La Francia è forte, possono addirittura fare a meno di Mbappe. Ne hanno tanti di giocatori. A voi che eravate allo stadio dico: vergognatevi! Non si fischia la marsigliese. Quell’inno non è dei francesi, ma è di tutti noi. Quell’inno ha cambiato per sempre la storia moderna, altrimenti avremmo vissuto sempre sotto dittatura!».
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