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interviste

Chiariello: “De Laurentiis ha affidato un bolide di Formula 1 a due pensionati”

umberto chiariello
A Radio Napoli Centrale è intervenuto il noto giornalista con il suo consueto editoriale
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio, Umberto Chiariello è intervenuto con il suo editoriale.

L'editoriale di Chiariello a Radio Napoli Centrale

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"L’altalena. Quale altalena? Quella delle emozioni, delle previsioni, l’altalena delle sensazioni, soprattutto quella della meraviglia, in positivo e negativo. All’alba della stagione calcistica scorsa, alla fine della stagione 2021/22, il Napoli è in piena polemica al punto che io, proprio io, al famoso Palazzo Petrucci, in una conferenza stampa post campionato, con il Napoli che rientra in Champions League da terza in classifica ed uno scudetto buttato, non preso, sfiorato, chiesi a De Laurentiis come pensasse di fare un prodotto emozionale come il calcio, impedendo al tifoso di sognare la vittoria. Una domanda un po’ tosta, sfrontata, mi aspettavo una brutta reazione da parte di De Laurentiis, il quale, la prese alle lunghe parlando di scie chimiche, dell’Ucraina, di Tom Cruise e concludendo dicendo: ‘Faremo di tutto per vincere lo scudetto’. Risate, ovazioni, la solita boutade di De Laurentiis, applausi. Neanche la mamma – se è viva – di De Laurentiis, la signora De Laurentiis, De Laurentiis stesso e Spalletti immaginavano di poter vincere il campionato in quel modo: stracciando la Serie A, facendo parlare di sé in tutta Europa, il primo scudetto dell’altra Italia dopo 22 anni, salvo la parentesi Lazio-Roma del Giubileo. Siamo rimasti tutti incredibilmente sorpresi. Di converso, quest’estate De Laurentiis sceglie di barricarsi, trattenendo Osimhen, mantiene Kvara, il centrocampo che aveva dominato l’Italia lo scorso anno, ma non ottempera alle assenze di Kim, Ndombele e Lozano prendendo tre prospetti in ritardo: Natan, Cajuste e Lindstrom.

La rosa, sostanzialmente, è identica all’anno prima. È per questo che si pensava ad un ciclo, ad un campionato, non con 20 punti di vantaggio, ma che potesse essere competitivo. Arriva Rudi Garcia come navigato allenatore. Io, sbagliando e sull’onda dell’entusiasmo, ho creduto che bastasse un Bigon qualsiasi: un uomo navigato che fosse empatico. Garcia si è rivelato l’opposto a tutto questo. Sfido anche le cassandre estive, anche i critici avveduti, che avrebbe immaginato una catastrofe del genere, al 9° alla chiusura del girone d’andata, una squadra che non è una squadra, che non si sa più che gioco abbia, che sistema pratica, che non vince una seconda palla, che non ha grinta, non vince un contrasto, non fa un fallo, al di là del sistema di gioco. L’impegno dov’è? Se la prendono con Di Lorenzo, il capitano, che si vede che ha il motore scarico, che è fisicamente spento come tutta la squadra, perché la preparazione fisica da parte del prof. Rongoni non l’ha resa brillante, l’ha imballata, a tal punto che perfino il portiere ha avuto una lesione muscolare da solo.


È una situazione drammatica, a questo punto, il Napoli può perdere con chiunque. Attenzione alla Salernitana che, sabato, può venire a Napoli e cercare la vittoria perché con l’acqua alla gola. Iervolino, però, è andato a prendere un grande dirigente: Walter Sabatini. De Laurentiis no, prosegue imperterrito con Micheli, col coreografico Meluso che serve solo per le dichiarazioni stampa e si fa trovare di nuovo impreparato. Ha venduto Elmas prima di fine anno, ottimi 25 milioni, prima di Natale si è fatto male Natan, vuoi annunciare difensore e centrocampista, sapendo che non hai né Anguissa né Osimhen? TI rendi conto che stai giocando con Lobotka, Zielinski e Politano che hanno la testa altrove? Vuoi renderti conto che non puoi affrontare la ripresa con la rosa ridotta al lumicino a centrocampo? E che a difesa si è dovuti ricorrere a Juan Jesus, con Ostigard che non è neanche partito per Torino e la coppia con Rrhamani non è da Champions. Quando le cose vanno male, si vede veramente di che pasta sono fatti. Ieri Lobotka, poverino, si è dannato, ma aveva il deserto attorno. È mai possibile che da Frosinone non ci si riprende più? Che Simeone merita 5’ dalla fine della partita con il Monza? Walter dai le dimissioni, te ne devi andare, la mano non la puoi dare, non sei in grado e De Laurentiis non può temporeggiare ancora. A che serve questo ritiro? Adesso servono facce nuove nello spogliatoio e un tecnico vero. Diciamocela tutta, e mi duole dirlo, ha affidato un bolide di Formula 1 a due pensionati, adesso in panchina ci vuole un allenatore vero".

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