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interviste
TURIN, ITALY - FEBRUARY 12: Simone Pepe, former Juventus player, smiles and poses for a picture prior to the Serie A TIM match between Juventus and Udinese Calcio - Serie A TIM at Allianz Stadium on February 12, 2024 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images )
A Radio CRC è intervenuto Simone Pepe, ex calciatore allenato da Conte ed agente sportivo: “Suggerimenti sul perché sarebbe giusto prendere Conte? Chi prende Conte non sbaglia mai. È un super motivatore, è un super preparatore. È innovativo. Quando gli altri pensavano di prenderci le contromisure, rimanevano spiazzati perché lui leggeva le partite meglio degli altri. Quando Marchisio era squalificato, mi fece fare la mezz’ala contro il Napoli. Io a metà campo con Pirlo e Vidal raddrizzammo una partita che avevamo cominciato male.
Conte ha cambiato la carriera a tanti di noi che eravamo buoni giocatori e ci ha dato la possibilità di giocare ad altissimo livello con la Juventus. Io non ero un campione, ero un buon giocatore e mi ha dato modo di esprimermi con giocatori più forti di me. Chi prende Conte sa che lui cerca la sintonia con tutti. È giusto che ci siano 1/2 persone che dettino la linea giusta da seguire. Penso ci voglia anche ogni tanto una persona che decide anche per gli altri. Il primo che paga è sempre l’allenatore, non i giocatori. Non conosco De Laurentiis di persona, lo conosco attraverso le interviste. Credo abbia fatto fede della situazione che si è creata quest’anno. Poi credo ci abbia parlato, il mister è uno diretto. Se hanno parlato, un’idea se l’è fatta. Conte in questo periodo in cui è stato fermo ha sicuramente aumentato la sua innovazione calcistica, ha studiato. Sono sicuro che ci farà vedere cose ancora più innovative di quelle che ci ha fatto vedere in passato. Perché il secondo anno dopo aver vinto lo scudetto alla Juventus non ci fu il crollo che ha avuto il Napoli? Non me ne voglia nessuno, io nasco a sud a Roma. La mentalità alla Juventus è completamente diversa rispetto a quelle di squadre come Roma, Lazio e Napoli per esempio. Non me ne voglia nessuno.
Dopo aver vinto il primo scudetto ci disse “vincere una volta capita a tutti, vincere per più anni di seguito no”. Conte è stato fondamentale perché non ci ha mai mollato. Il primo anno ci allenavamo a 200 all’ora, il secondo anno andavamo a 220 all’ora. C’è da lavorare, ma è bello vincere. Un giocatore come me non avrebbe mai vinto quegli scudetti. Quando assaggi una volta la vittoria, è dura staccarti. Se hai chi è lì e ti dice “continuiamo a vincere” sai che è una roba che resta per tutta la vita quella di entrare nella storia di un club come la Juventus. Non conosco i calciatori del Napoli, ma vedendo l’annata non credo che i calciatori abbiano dato meno. Ci sono delle situazioni che ti portano a trovarti in una situazione un po’ scomoda. Vincere uno scudetto a Napoli dopo 33 anni è una cosa fantastica. Credo abbiano provato a replicare la sensazione di vittoria, ma non ci sono riusciti. Non credo che i ragazzi abbiano mollato perché non volevano vincere. Chi vedrei bene al Napoli nel caso in cui non dovesse arrivare Conte? È difficile, perché bisognerà vedere le scelte di mercato. Da qui a fine anno possono cambiare le cose. La campagna acquisti va fatta anche in base all’allenatore che si andrà a prendere. È difficile dire quale allenatore prenderei. Per dire queste cose devi vivere l’ambiente”.
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