Vuoi tornare al Napoli?
“Il pensiero c’è sempre. Io lavoro qui all’Espanyol, do il massimo per questa squadra, per fare bene e presentarmi di nuovo come giocatore del Napoli con un bagaglio d’esperienza maggiore ed essere pronto per il Napoli. Poi le scelte si faranno in futuro, vedremo”.
Hai già affrontato il Betis di Natan? Ti marcava lui?
“Sì, mi ha fatto piacere rivederlo”.
Col Frosinone facesti molto bene contro il Napoli: era perché davi il massimo per tornare?
“No, quelle sono state coincidenze. Io do tutto ogni partita. Quanto capitato col Napoli è stata una coincidenza”.
Il lavoro in ritiro con te era improntato per aprire gli spazi per Politano e Kvaratskhelia?
“Penso che sia tutto frutto di strategie, di lavori che il mister e lo staff fanno quotidianamente. Era tutto studiato a puntino perché sono dei professionisti e sanno di cosa hanno bisogno da ogni calciatore”.
Ci credono alla possibilità di arrivare allo Scudetto dentro di loro?
“Conte ha ragione quando dice che bisogna pensare partita dopo partita perché alla fine dell’anno mancano ancora più di 20 partite e si rischia di fare passi falsi. La cosa migliore è pensare partita dopo partita”.
Non dai riferimenti, dicono i difensori, e per questo sei fastidioso da marcare.
“E’ una delle mie caratteristiche ed è quello che di solito dà più fastidio ai difensori perché non hanno un punto di riferimento fisso su cui giocare”.
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