Riscontra ancora una certa difficoltà nel far emergere nuovi talenti oppure, viste le difficoltà dei club, c’è una ‘caccia’ ai talenti emergenti?
“Si sta cercando di lanciare i giovani, si sta andando in questa direzione, tracciata già dal Barcellona. Sono fiducioso. È normale che bisogna saperli aspettare, dargli la possibilità di sbagliare. A volte si pensa che un giovane calciatore non possa affrontare certe situazioni ma, con la giusta fiducia, possono crescere. Vanno solo assecondati”
Consiglierebbe a Cheddira di stare nel Napoli, alle spalle – ipoteticamente – di Lukaku, oppure crede sia meglio un percorso in cui possa essere protagonista?
“Intanto, è un giocatore di proprietà del Napoli. Possiamo cercare un dialogo con il club, ma la volontà è della proprietà, che dovrà anche consentire una crescita del ragazzo. Sono valutazioni che verranno completate nel futuro. Ad oggi, possiamo soltanto aspettare. Ciò detto, in generale, bisogna sempre alzare l’asticella e confrontarsi. Dipende sempre dal giocatore, dalla mentalità e dalla considerazione che il ragazzo può avere. Siamo contenti di quanto fatto da Cheddira, la proprietà ha puntato su di lui sin da Bari. Essere acquistati dal Napoli vuol dire che il calciatore, lo scorso anno, ha saputo dimostrare il suo valore. Già questo è motivo di grande orgoglio. Ha dimostrato di poter stare in Serie A ed ha grandi margini di crescita. Ripeto, però, che ragioniamo un passo alla volta. Quando saremo convocati dal Napoli, cercheremo la strategia migliore per la crescita del ragazzo”
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