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interviste

Ceci: “Il Napoli è ancora al 40%. Ero il badante di Maradona, ecco perché è morto”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 
L'ex manager del Pibe de Oro ha rilasciato un’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli

Stefano Ceci, ex manager di Diego Armando Maradona, ha rilasciato un’intervista a Radio Goal, in diretta su Kiss Kiss Napoli.

“Maradona disse ‘non sarò un uomo comune’ ed il 30 ottobre non può essere una data comune. La mano de Dios? Andammo per prendere le misure del piede sinistro, quando Diego si è seduto gli dissi ‘aspetta, prendiamo anche la mano’. Stava firmando una maglietta e prendemmo anche le misure della mano perché io pensavo a ‘la mano de Dios’. E’ servita perché dopodomani ci sarà una bella iniziativa, coinvolgeremo l’Ospedale pediatrico del Santobono. Ho conosciuto Diego nel 2000 e fino al 2020 non ho saltato un compleanno di Diego. Sono stato presente a 19 compleanni di Diego, lui il giorno del suo compleanno è sempre stato triste, non voleva mai festeggiare. Diego ha avuto troppo poco, Maradona ha avuto tutto invece. Diego non ha vissuto l’adolescenza, da bambino è diventato subito uomo e lui ha portato per 40 anni un’armatura che si chiamava Maradona e questo l’ha reso fragile. Era offuscato dal nome Maradona, per i presidenti e i capi di Stato era sempre Maradona, lo incontravano e gli offrivano business senza mai pensare all’uomo. Pensate questo cristiano cos’ha dovuto sopportare. Quando è venuto a mancare è perché non ce la faceva più ad essere Maradona. Il corpo di Diego aveva dato tanto, era martoriato. Aveva problemi al ginocchio, al cuore, al ginocchio, insomma il corpo aveva combattuto a 300 all’ora e stava sempre col motore acceso. Poi i genitori erano l’ancora di Diego e quando sono venuti a mancare è stato un brutto colpo per lui. Negli ultimi anni di vita Diego diceva sempre ‘questo forse sarà il mio ultimo compleanno’, come se avvertisse che c’era qualcosa che non andava.

Dalma e Giannina? Erano al Maradona nel giorno di Napoli-Fiorentina per la festa di Diego. Il problema è che Dalma volesse girare un docufilm e ci sono dei diritti da rispettare, non era vero che non poteva entrare. Infatti il Napoli l’ha ribadito attraverso un comunicato stampa. Anni fa mi chiamarono Reina, Insigne ed Hamsik chiedendomi se fosse possibile salutare Diego in albergo, io gli dissi che non sarebbe stato giusto nei confronti degli altri compagni di squadra. Gli dissi ‘fammi organizzare’, ma il mio intento era quello di portarlo a Castel Volturno per salutare tutta la squadra. Ricordo ancora l’abbraccio a Sarri e alla squadra. All’uscita da Castel Volturno c’era uno col braccio ingessato che chiese un autografo a Diego. Diego ci chiese di scappare e andammo verso l’aeroporto, ci fermammo all’Autogrill e ci trovammo lo stesso ragazzo col braccio ingessato che voleva farsi autografare il gesso da Maradona. Diego era tremendo, dopo qualche giorno non tutti riuscivano a tenerlo affianco. Bisognava avere pazienza, io dormivo a casa sua col walk talk e lui mi chiedeva i panini alle 3 del mattino. Poi mi richiamava alle 5 del mattino e mi chiedeva di cambiargli il film. Io ho fatto il badante di Diego, ma l’ho amato senza eguali. Quando conobbi mia moglie, mia mamma mi disse ‘se avessi fatto un quarto di ciò che hai fatto per Diego ora staresti ancora con tua moglie’. Noi ricordiamo il Maradona brillante a Napoli, ma il post Maradona calcistico l’ho beccato io, con tutti i problemi di tossicodipendenza e le 10/15 pillole per dormire.

Napoli di Conte? Il Lecce ha perso 6 a 0 a Firenze, ma ha giocato in dieci per tutto il secondo tempo. La cosa fondamentale è che il Napoli abbia preso i 3 punti, oggi il Napoli è ancora al 40%. Conte, ieri, tra il primo e il secondo tempo, è andato ad accarezzare il piede di Diego come faceva Spalletti. Adesso parte il ciclo verità per il Napoli, ma le gare che contano sono quelle con le piccole. Sono queste gare che ti fanno vincere i campionati, il Napoli ha la miglior difesa della Serie A e questa è la cosa che conta perché i gol prima o poi li fai. Faremo delle t shirt con la mano di Diego e i ricavi saranno destinati all’Ospedale Santobono di Napoli”.