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Serie A, Casini: “Arabia paese di riferimento, ecco la nuova ipotesi valutata”

Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

L'intervento odierno del presidente della Lega Serie A all'evento in Arabia Saudita in occasione della finale di Supercoppa Italiana tra Napoli e Inter: le dichiarazioni

In programma quest'oggi il primo Snack Summit in partnership con Lega Serie A in occasione della Supercoppa in Arabia Saudita. La conferenza odierna si pone l'obiettivo di svelare le caratteristiche del processo di sviluppo e di internazionalizzazione della Lega Serie A. E il presidente, Lorenzo Casini, è intervenuto per parlare della competizione e della gara odierna tra Napoli ed Inter.

Le parole di Casini

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Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Lega: "Esportare questa competizione è un tentativo iniziato già negli anni ’90 con la prima partita a Washington. l’Arabia Saudita è diventato un Paese di riferimento, già diversi anni fa e guardando quello che il Paese sta facendo in prospettiva di Expo 2030 e dei Mondiali 2032 era un momento importante esserci. Come Serie A, non chiediamo solo al mercato arabo. C’è la possibilità di creare visibilità e relazioni non solo commerciali ma che diventano diplomatiche. Il mercato arabo ci chiede quello che mi pare sia avvenuto: portare la tradizione, la notorietà e il talento del calcio italiano".

Sulla possibilità di giocare in Arabia la Serie A: "Valutiamo la possibilità di giocare una giornata intera di campionato in Arabia, con pro e contro. Il primo, ovvio, è relativo ai tifosi che potrebbero perdere una giornata. Il luogo sarebbe da determinare. Tra l’altro al momento non sarebbe possibile senza autorizzazione di FIFA e UEFA".

Sulle Final Four: "Le società mi dicono che sono molto soddisfatte. Tenuto conto che era la prima volta che sperimentavamo questo format a final four, tutto si può migliorare però siamo soddisfatti di come è andata. La scelta fatta negli anni scorsi aveva una logica e in questo senso per il futuro gli Stati Uniti potrebbero essere un luogo in cui avrebbe senso andare, pensando agli investimenti per i Mondiali 2026. Poi c’è l’India dove non andremo a giocare a cricket, ma è un mondo nuovo e abbiamo avuto lì un campione come Del Piero che ci ha provato a giocare. In assemblea non ne abbiamo ancora parlato, ma non sottovaluterei anche l’Italia dove sperimentare dei luoghi in final four".


Sul decreto crescita: "Un errore dello Stato italiano nel non capire che questo contesto può aiutare il calcio e il Paese. Ora vediamo come va a finire, c’è da capire se si riesce a ottenere una modifica dal Parlamento. Nessuno immagina una modifica permanente, ma ci ha sorpresi che parliamo di un’agevolazione valevole per tutti i settori, modificata proprio per il calcio e per lo sport un anno e mezzo fa: ha funzionato come la modifica aveva chiesto e oggi viene cancellata. È stata una scelta controproducente".


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