La questione dirigenziale? Sappiamo benissimo che la dirigenza è una cosa fondamentale, perché se capisci di avere le spalle forti, ti senti più forte in campo. La dirigenza deve proteggere la squadra, ma soprattutto deve prendere i giocatori e l’allenatore. Se hai una società forte, il resto viene da sè. Siamo cresciuti con i Moggi, i Sogliano, gente che veramente ha fatto storia. Perinetti viene da quell’epoca lì, un signor dirigente che ci ha insegnato tutto. Una figura simile ad oggi, faccio fatica a trovarla. Giuntoli è uno che si sapeva imporre, ha fatto un grandissimo lavoro. Faccio fatica, del vecchio stampo Marotta, Ausilio. Nel dirigente moderno faccio fatica a vedere quel vecchio stampo. Se c’è un giovane che mi piacerebbe vedere nel Napoli? Sfondi una porta aperta, ci sono ragazzi che possono dire la loro e cercare di crescere, parlo anche di tifosi del Napoli. Parlo di Riccio, Bianco e Raimondo. Sono giocatori che stanno già giocando in Serie B, possono dire la loro in un calcio futuristico. Speriamo nasca un grande Napoli soprattutto dalla dirigenza, dalle fondamenta si parte”.
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