interviste

Caprile: “Buongiorno un fenomeno. Il ruolo del portiere è cambiato. Ecco il nostro segreto”

Sara Ghezzi
Il portiere azzurro parlerà ai microfoni della radio media partener del Napoli

Elia Caprile da diverse settimane ha trovato la maglia titolare complice l'infortunio di Alex Meret. Il portiere azzurro arrivato quest'estate di ritorno dal prestito dall'Empoli. In questo tempo è riuscito a mantenere la porta inviolata fino ala gara contro il Como in cui ha subito la rete di Strefezza. Ma in queste settimane ha mostrato grande padronanza e personalità anche nell'approcciarsi con i compagni. A breve parlerà ai microfoni di Radio CRC. Segui con noi la diretta.

Le parole di Caprile

—  

Sulla solidità e i movimenti difensivi: "Il fatto di aver subito pochi tiri dipende dal fatto che siamo molto compatti, ma penso che dipenda da tutta la squadra. Il mister spinge sul fatto di essere compatti e muoverci tutti insieme. Questo è il nostro segreto".

Su Rrahmani e Buongiorno: "Da portiere seguo il movimento delle punte, vedo tutto il campo e posso dare una mano. Così come loro possono aiutarmi nella gestione della palla, io gli posso dare una mano con gli avversari".

Su Buongiorno: "Fa le stesse cose come in partita, è un fenomeno e tutti i giorni lo dimostra dentro e fuori dal campo: è un grande lavoratore e merita tutto ciò che sta ottenendo"


Sul cambio squadra: "Il salto in una squadra che subisce pochi tiri è particolare e difficile, io cerco di stare sempre concentrato e vedo di dare sempre una mano ai compagni: la parte più difficile è il fatto che mentalmente sai di ricevere pochi tiri ma devi essere pronto.

Sulle sue esperienze: "L'esperienza in Inghilterra mi ha fatto crescere a livello sportivo ma soprattutto personale. Perché ero in un paese che non era il mio durante il covid, quindi ho dovuto vedermela da solo. Non posso fare un nome in particolare su i mister dei portieri".

Su grandi portieri: "Sorrentino è stato il primo grande portiere con cui mi sono allenato e con lui ci sono arrivato a 17 anni e ho capito come ci si allena in una squadra di Serie A. Sicuramente il mio idolo è Buffon come ogni portiere italiano, ma ho anche altri esempi"

Sul ruolo del portiere: "Il gioco sta cambiando Ormai il gioco dal basso, stare più alti in campo, uscire dall’area: sono tutte componenti che fanno parte del ruolo, ma sono cose su cui si lavora tutti i giorni per farle al meglio quando vieni chiamato in campo".

Su Vasquez:"Vasquez sta facendo molto bene, non lo conosco bene, ma mi fa piacere che stia facendo bene. Spero che con noi non faccia bene".

Su Meret: "Ho la fortuna di potermi allenare con Meret ogni giorno e cerco di prendere ogni cosa da lui, non solo una dote particolare".

Sulla vetta della classifica: "Lo stare in vetta ci dà maggior consapevolezza, ma il campionato è lungo. C'è ancora tanto lavoro da fare, noi abbiamo i piedi per terra, non possiamo farci prendere dall'entusiasmo. Poi vedremo a maggio dove saremo arrivati".

Su Napoli: "Io sono venuto a Napoli da quando ero piccolo, e conosco già la città conoscendo pregi e difetti della città. Qui sto benissimo. Al mister non piacerà ma a da buon originario napoletano mi piace mangiare e qui si mangia benissimo. Anche per questo sono contento di essere a Napoli".