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Cannavaro: “Spalletti ha bisogno di tempo, il tifoso del Napoli si era abituato bene”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Fabio Cannavaro ha parlato ai microfoni de Il Mattino alla vigilia dei suoi 50 anni, soffermandosi sulla Nazionale e sul Napoli

Fabio Cannavaro ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino alla vigilia dei suoi 50 anni, soffermandosi sulla Nazionale e sul Napoli.

Cannavaro sulla Nazionale e il Napoli

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"Sembra che sia calato il buio dopo Berlino. Siamo usciti due volte dal Mondiale al primo turno e poi non ci siamo qualificati nelle successive due occasioni. C'è stata la vittoria all'Europeo, certo. Va fatto un lavoro in profondità su due fronti. Il primo è quello tecnico. Deve essere recuperata la forza della scuola calcistica italiana, come quel primo step in cui ti insegnano a correre e saltare. C'è qualcosa che devi avere dentro e con cui cresci. Si fa spesso l'esempio della Spagna e della fiducia ai giovani, ultimo della serie il sedicenne Yamal. Il secondo aspetto è quello legato ai club e alla loro possibilità di rafforzarsi economicamente attraverso gli stadi di proprietà. Ecco, è qualcosa non più rinviabile, anche perché altrimenti il nostro calcio diventerà il supermercato della Premier e dell'Arabia Saudita. Spalletti? Ha bisogno di tempo per trasmettere le sue idee. I giocatori della Nazionale li vedi per pochi giorni, li alleni e li mandi in campo. Aspettiamo questa partita e poi confidiamo in un progresso, anche se sui nostri problemi ha inciso lateralmente la crescita di altri Paesi e altre nazionali: non ce ne siamo resi conto.

Lippi? Mi lanciò ventenne nel Napoli, poi l'ho ritrovato in Nazionale e insieme abbiamo vissuto l'avventura in Germania. Devo molto anche a Capello, che mi volle alla Juve dopo una stagione per me difficile. Calcio italiano? L'Inter è arrivata alla finale di Champions League, un segnale importante. Ma poi? La squadra di Inzaghi, il Milan, la Juve e il Napoli si giocheranno lo scudetto. C'è stato un livellamento ma ritengo verso il basso. E comunque non ci sarà un campionato come quello in cui il Napoli ha creato il vuoto. Napoli? Il tifoso napoletano si lascia prendere dallo scoramento, si sa. È chiaro che il percorso per Garcia non è facile perché ha preso il comando di una squadra che ha stravinto lo scudetto. La gente si era abituata bene. Credo che i giocatori debbano capire che può essere un episodio vincere lo scudetto mentre rivincere significa aprire un percorso e dimostrare che sei davvero forte. Sul Napoli rischia di incidere la partenza di Kim, uno dei punti di forza nella scorsa stagione. Ma c'è tempo, i giudizi non sono possibili dopo tre partite".



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