00:55 min

interviste

Cannavaro: “Io in Nazionale? Nessun contatto. Ho un sogno nel cassetto…”

Giovanni Pietropaolo

"Nel 1993 eravamo in tournée con il Napoli in Argentina, andammo a casa di Maradona e lì vidi il primo campo da padel. Voleva coinvolgerci, ma non eravamo in grado"

L'ex calciatore Fabio Cannavaro ha rilasciato un'intervista a Calciomercato.com sul Napoli, Maradona e la Nazionale di Spalletti.

Cannavaro: "Un giorno spero di allenare il Napoli"

—  

Di seguito le dichiarazioni dell'ex campione del Mondo a Calciomercato.com: "Maradona per un napoletano rappresenta tutto, da sempre. Per noi era ed è un Dio. La prima volta che l'ho visto avevo 12 anni, eravamo nello spogliatoio del San Paolo; poi ho avuto la fortuna di viverlo come compagno perché il giovedì andavo con la prima squadra, e come amico frequentandolo a Dubai. È un peccato se ne sia andato così, sicuramente poteva vivere di più. Un aneddoto con lui?Nel 1993 eravamo in tournée con il Napoli in Argentina, andammo a casa sua e lì vidi il primo campo da padel. Provò a coinvolgerci, ma quando si accorse che nessuno di noi sapeva giocarci capì che era meglio lasciar perdere".

Su Spalletti e il sogno per il futuro

—  

"È la scelta migliore che si potesse fare, con Mancini si erano perse spensieratezza e tranquillità. Luciano garantisce conoscenza, esperienza e crescita dei giovani. Ogni altro nome sarebbe stata una scommessa. Negli anni l'ho seguito, mi piace la sua filosofia e il suo cercare sempre di proporre qualcosa. Quando è stato a Napoli ci siamo incontrati più volte. Oggi il calcio cambia ogni anno, se non ti adegui e non ti aggiorni rischi di non essere credibile quando parli con i giocatori. Contatti con la Nazionale?No, perché se c'è la possibilità di avere allenatori con un'esperienza importante è giusto si pensi prima a loro. Ma non vorrei che l'avventura a Benevento diventasse un macigno per la mia carriera, perché poi vedo tanti tecnici che hanno fallito e continuano ad allenare. Penso a Benitez, Pellegrini, Schmidt... Siamo stati tutti in Cina, loro hanno fatto male dove io ho fatto bene. Il mio sogno nel cassetto? La mia ambizione è quella di allenare il Napoli, perché è un top club e la squadra per la quale ho sempre tifato. Vivendo lì, in questo periodo mi rendo conto che c'è un malcontento generale e ora tocca alla società dare all'allenatore che ha scelto la fiducia necessaria per risolvere i problemi il prima possibile".



Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.