La società doveva accompagnare Juan Jesus, su questa cosa non si discute. Già per il fatto che è andato a scusarsi Acerbi, doveva avere una squalifica.
Io sono arrivato in Italia e a Napoli nel lontano 1962. C’erano poche persone di colore, però già si sentiva. I miei compagni erano quasi tutti bianchi, non abbiamo mai sofferto questa situazione più che altro propagandista. Sono arrivato a Napoli e i ragazzini dicevano “nero nero nero!” e io rispondevo “bianco bianco bianco!” perché sono due colori.
Se un difensore dell’epoca mi avesse rivolto un insulto razzista? Non lo so, io la penso così. Ti chiamo bianco e finisce lì. Tu mi chiami nero e io ti chiamo bianco. Se ti offendi sono affari tuoi.
Acerbi doveva avere una squalifica dalla federazione prima di arrivare dal giudice. Acerbi per me è un delinquente in campo. L’ho analizzato, quando fa un fallo gli arbitri cadono nelle sue innocenze perché fa vittimismo.
Se Acerbi è andato a giustificarsi che ha fatto un torto, di cosa si è giustificato? L’arbitro non rilascia un referto di questo. Ma dove vogliamo andare?! Il danaro ci ha rovinato. La pandemia ci fa un baffo con quello che sta succedendo”.
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