Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

interviste

Calaiò: “Milan avanti con due errori individuali, il Napoli ha avuto più occasioni”

calaiò
A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto l'ex calciatore azzurro sui temi attuali e del calcio italiano

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Emanuele Calaiò, ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Calaiò

—  

“Il Milan si è qualificato grazie a due errori individuali, e senza un gioco particolarmente straordinario. Tra andata e ritorno non si è riusciti a fermare dei contropiedi che avrebbero necessitato di quella esperienza e scaltrezza fondamentale in determinate occasioni, anche a costo di spendere un giallo. È una cosa che non mi so spiegare. Il merito di Pioli non può essere negato. A Kvara non è stato concesso un centimetro. Calabria ha sempre giovato del supporto in marcatura dei compagni. Oltre a ciò, va sicuramente considerata anche la stanchezza, giunti ormai al termine di una stagione tanto intensa. Nel calcio vince chi la butta dentro. Sia all’andata che al ritorno il Napoli ha avuto più occasioni, se Kvara avesse realizzato la rete del vantaggio a San Siro oggi parleremmo di un’altra gara. Concedere vantaggi come quelli dei gol ad una squadra come i rossoneri può rivelarsi fatale. Nei quarti di finale bisogna concretizzare le poche occasioni che le avversarie concedono. Il Napoli ha fatto un grandissimo primo tempo, di grande pressione e atletismo. Nella ripresa la squadra è calata. Siamo a fine aprile, le partite sono tante e la stanchezza è un fattore da mettere in conto. Inoltre, la mancanza di Kim ed Anguissa credo si sia fatta sentire. Il centrocampista è un calciatore dinamico e reattivo, sia negli inserimenti che nel giro palla. Il difensore è un calciatore che crea superiorità numerica, capace di giungere sino al limite dell’area”.

Sulla gestione arbitrale

—  

Calaiò continua: “Quando si è in campo non si presta particolare attenzione agli episodi, ci si concentra sul campo e sulla gara. A mente fredda si ha l’occasione di rivedere gli episodi e di assumere consapevolezza di quel che può essere stata la direzione di gara. A tal proposito c’è il rammarico per una gestione insufficiente, sia a San Siro che al Maradona. Personalmente mi è dispiaciuto non vedere un arbitraggio equo, ed assistere ad episodi come il mancato giallo a Leao ed il rigore su Lozano. Ritengo sia una questione di casualità. Il Milan è sempre stato una società gloriosa e rispettata in Europa, ma anche il Napoli ha saputo costruirsi una dimensione nel calcio internazionale. Non credo, dunque, che quanto visto nella direzione arbitrale delle ultime due sfide europee possa essere interpretato nel segno dei rapporti con la Uefa. Solo l’emblema dell’insufficienza della classe arbitrale. Juventus? Sarà una questione di testa, più che di assenze. Il Napoli ha saputo sopperire alla mancanza di giocatori chiave in modo ottimale durante la stagione. Sarà importante l’approccio psicologico. I ragazzi sono abbastanza maturi da comprendere l’importanza della gara contro i bianconeri, e della necessità di regalare una soddisfazione ai propri tifosi. Al Napoli non resta che chiudere definitivamente il discorso Scudetto, avvalendosi del ritorno di calciatori chiave”.

Sui tifosi

—  

“Non vivo tra i tifosi e non posso sapere quali possano essere i motivi di eventuali incomprensioni, anche tra i gruppi stessi. Ciò che posso dire è che, quando vestivo la maglia azzurra, tutto lo stadio remava dalla stessa parte. Era un San Paolo all’insegna dell’unità di intenti, volto a spingere la squadra verso il successo. Attualmente, invece, ho la sensazione che nel tifo ci si preoccupi maggiormente delle divisioni interne, più che del supporto di cui la squadra avrebbe necessitato. Un peccato in una stagione che si accinge ad essere storica. Chi mi ha deluso di più tra Osimhen e Kvaratkshelia? Kvaratskhelia. Non per il rigore sbagliato, ma poteva fare meglio nel complesso. Nel secondo tempo mi è sembrato particolarmente testardo nell’insistere nella giocata, senza riuscire a dialogare con i compagni. E - chiude Calaiò - Poco lucido anche nelle occasioni”.